Il sacrato del Santuario di S.Reparata, ieri, è stato testimone di un evento particolare per il suo cerimoniale e per il significato vero e profondo che, oggi, più che mai, assume un valore : la promessa dello scout.
Questo cerimoniale si ripete ogni qualvolta un ragazzo chiede di entrare nella grande famiglia degli scout. Può essere collettiva o individuale nel senso che non contano quanti ragazzi contemporaneamente chiedono di fare la promessa, è sufficiente anche che uno solo lo voglia e dopo un periodo di apprendimento delle regole minime dello scautismo, si arriva al fatidico giorno della promessa
Ieri è stato il turno di Cristian Boragine, un ragazzo di 14 anni, con cui la vita non è stata molto benevola, ma non per questo ha rinunciato a misurarsi con le cose che ogni giovane della sua età normalmente fa. Vedeva spesso questi ragazzi con la loro bella divisa blu e celeste attraversare la strada sotto il balcone della propria casa e si chiedeva perché lui no.
Ieri la struttura degli scout teanesi ha risposto compatta: Perché tu no? Tu sì!
Oltre una quarantina gli scout che si sono raccolti sul sacrato del Santuario di S.Reparata, guidati da Pino Mastrati, capo gruppo maschile, Maria Michela De Biasio capo gruppo femminile, Antonio Feola capo reparto maschile, Linda Fascitiello capo reparto femminile, Antonio Diana Capo Clan, Andrea De Iorio e Alessia Lepre Capi dei lupetti.
Cristian si è presentato con la sua bella divisa nuova, molto emozionato, davanti ad Antonio Feola che aveva il compito di raccogliere la sua promessa solenne.
“Che cosa chiedi” ha chiesto il Capo Reparto
“Diventare scout!” ha risposto Cristian – “Per quanto tempo?” “ Se Dio vuole, per sempre”
“Conosci tu la legge e la promessa degli scout?”- “Sì”-
“Recita la promessa”
Con l’aiuto di Dio
prometto sul mio onore
di fare del mio meglio
per compiere il mio dovere verso Dio
e verso il mio paese,
per aiutare gli altri in ogni circostanza,
per osservare la Legge scout.
Con l’aiuto di Dio …
…prometto sul mio onore …
… di fare del mio meglio in ogni circostanza …
… per compiere il mio dovere verso Dio,
il mio paese e per osservare la Legge scout.
Un forte, lunghissimo applauso ha anticipato il canto degli Scout e una serie di canzoncine, filastrocche e accenni di danza hanno sottolineato la gioia dei vecchi scout, di avere accolto nella loro famiglia, un nuovo amico che sarà per sempre un grande scout.
I ragazzi si sono incamminati in fila indiana, come ci è dato spesso vederli sfilare per le strade della città e si sono recati presso la Chiesa di S.Agostino dove ad attenderli c’era il loro assistente ecclesiastico Don Pietro Lepre per la messa di rito. Cristian capeggiava la lunga fila di giovani belli e sorridenti, vestiti di blu e celeste.
Un vecchio Scout