Se si vuole vedere applicato il concetto di lavori eseguiti “a regola d’arte” basta percorrere la strada che conduce dalla collina di S. Antonio al bivio che collega quest’ultima con Casi e Casamostra. I lavori, se così possono essere definiti, sono l’esempio lampante dello sperpero delle risorse pubbliche, del modo peggiore di amministrare la cosa pubblica. Il cantiere, all’epoca dei fatti, fu accolto con entusiasmo dai cittadini sidicini delle vicine frazioni: “E dopo anni finalmente qualcosa si muove…Un po’ di attenzione anche alle frazioni. Grazie alla nuova amministrazione. Grazie Teano in comune”.
Questo uno dei tanti post lasciati su Facebook in occasione della realizzazione dell’opera da sostenitori, più o meno velati, o semplici osservatori. Da quel 22 luglio del 2022 sono passati appena sei mesi e il manto d’asfalto, con le piogge e il traffico, è stato letteralmente P-O-L-V-E-R-I-Z-Z-A-T-O.
Le foto non mentono e ritraggono lo stato a dir poco pietoso in cui versa ora la strada: buche, terriccio e rimasugli di lavorazione, tombini otturati. Ulteriori commenti sono superflui. Un bell’esempio, insomma, di amministrare la cosa pubblica e di spendere il denaro della Città. Una lezione da proporre nelle scuole della p(P)ubblica a(A)mministrazione. Sei mesi e siamo così…Punto e a Capo…!
La Redazione