Rosa Chirico, in un articolo dal titolo: "Clamoroso, dopo solo alcuni mesi la minoranza consiliare chiede le dimissioni dell’assessore al turismo Gemma Tizzano” dova notizia del documento prodotto dai rappresentanti della minoranza consiliare che riportava integralmente le circostanze e le presunte responsabilità politiche ed amministrative dell’assessore, per le quali se ne chiedevano le dimissioni.
Nello stesso articolo si preannunciava che l’argomento sarebbe stato inevitabilmente discusso nel primo consiglio comunale utile e così è stato.
L’altra sera, dopo la esposizione del bilancio preventivo, in un’aula consiliare orfana della minoranza allontanatasi per contestazioni su presunte irregolarità nella convocazione del Consiglio, l’assessore Gemma Tizzano ha chiesto ed ottenuto di poter replicare alle affermazioni contenute nel documento che l’accusava e lo ha fatto leggendo un documento che poi è stato consegnato agli atti del Consiglio.
Nel documento si coglie l’amarezza della professoressa Tizzano che respinge le accuse di aver favorito uno dei suoi figli con una semplice, clamorosa affermazione: Nessuno dei suoi quattro figli è mai stato iscritto ad alcuna associazione e che il contributo di cui si parla altro non era che la concessione della sala del Loggione, concessione tra l’altro mai negata a quanti ne hanno fatto richiesta.
A corredo dell’articolo della Chirico fu allegato il documento presentato dalle minoranze, abbiamo dunque ritenuto opportuno, per par condicio recuperare la dichiarazione della Tizzano, agli atti del consiglio comunale, che di seguito pubblichiamo integralmente.
Cari colleghi,
Devo constatare con amarezza che è invalsa l’abitudine, da più parti, di sparare a zero sulle persone e sulla mia in particolare, senza preoccuparsi di essere sicuri della fonte delle informazioni che, purchè negative, anche se prive della minima documentazione, vengono subito prese per buone .
Ci si limita poi, quando la verità viene fuori in maniera eclatante, ad esprimere delle scuse affrettate e generiche, che non bastano certo a riparare al danno di immagine arrecato.
Dico questo perchè sono stata invitata, da parte dell’opposizione, a rassegnare le dimissioni dalla carica di assessore perchè accusata di non aver rispettato l’obbligo di astensione previsto dall’art. 78 comma 2 del Decreto Legislativo 267/2000 in quanto, secondo gli accusatori, sarei colpevole di aver proposto l’assegnazione di un contributo ad una associazione alla quale uno dei miei figli sarebbe iscritto. Adesso io rimango stupita e perplessa perchè non riesco a capire di quale associazione si tratti in quanto nessuno dei miei figli (e sono ben quattro) risulta essere iscritto ad alcuna di queste associazioni , né lo è mai stato in passato.
Di cosa dunque parliamo? Di pure e semplici fantasie? Permettetemi di dirlo, non ci si comporta così in un paese civile.
Non mi sembra un modo corretto di agire perchè, secondo me, offende in primis chi lo adotta. Questo cercare solo i difetti o gli errori degli altri, anche talvolta inventandoli, non è politica o almeno non è buona politica.
Ho fatto per tanti anni la professoressa e come molti di voi sapranno ho sempre cercato di insegnare ai miei alunni (oltre alle materie curricolari) come procedere nella vita con rettitudine e chiarezza. E la lealtà, il confronto chiaro e spassionato, il rispetto per gli altri sempre e comunque io non lo ho solo insegnato, ma anche praticato. C’è una vita intera ad attestarlo e sfido chiunque, qui o altrove, a dimostrarmi il contrario. Ma noto con delusione che non basta avere agito sempre con onestà e correttezza per meritare rispetto, forse i valori a cui ci si ispira sono altri.
Non viene neppure invocato il beneficio del dubbio, quello che spinge a documentarsi prima di parlare o sparlare.
Forse voi desiderate tutelare il rispetto formalistico della legge, io mi voglio impegnare a tutelare il diritto, quello dei cittadini specialmente dei più fragili, dei più soli, dei più dimenticati.
C’è tanto da fare, rimbocchiamoci le maniche, non perdiamo tempo dietro cose inutili, è un’ offesa alle vostre intelligenze.
Permettetemi di fare ancora una volta l’ insegnante invitandovi ad adottare un metodo di lavoro che non sia teso a denigrare a tutti i costi l’ operato altrui, ma piuttosto, a formulare delle proposte costruttive.
Ai cittadini sono poco utili le liti becere e di basso profilo, servono altre cose, serve che si abbia voglia insieme di risolvere i gravi problemi che attanagliano la nostra città, che si abbia voglia di farla crescere e di proiettarla verso il futuro.
Io spero che vogliate procedere lungo questo percorso di lealtà e correttezza, me lo auguro e ve lo auguro.
Gemma Tizzano