In un esposto diffida, inviato dall’associazione Città Sottili, al Sindaco ed a tutti gli organismi politico amministrativo dell’Ente Comune, si spiegano le motivazioni che secondo l’associazione, renderebbero annullabile la gara indetta dal Comune per la costruzione, nei pressi di Torricelle, di una ricovero per i cani.
Le osservazioni si riferiscono quasi esclusivamente a particolari di tipo tecnico, laddove si osserva che “ Tenendo fede al bando, il principio dell’appalto "a corpo" impone all’Ente Appaltante non solo un progetto definitivo, ma anche e soprattutto esecutivo/cantierabile. Visionato il bando, gli elaborati e le tavole poste in visione dall’Ente risulta invece che la progettazione è carente e non conforme, rilevando tra l’altro l’assenza di indagine del suolo e delle prove preventive.
Inoltre, dato il sito d’intervento e la destinazione d’uso dell’opera, il progetto risulterebbe manchevole delle varianti di cui all’art. 19 T.U. 327/2001 nel rispetto delle linee guida predisposte dall’Amministrazione Provinciale, valutazioni, pareri e autorizzazioni preventive all’indizione della gara d’appalto (si eviti il ripetersi di spiacevoli vicende come quelle correlate all’appalto dei loculi cimiteriali).
Infine ma non esaustivo, per quanto attiene, invece, alla "sicurezza dei lavoratori", di cui al DLgs 81/08, nessun documento risulta tra gli elaborati, per cui sembrerebbe non redatto ! Tale documento "Piano di sicurezza e Coordinamento" è indispensabile per la tutela dell’incolumità dei lavoratori, il cui mancato rispetto viene sistematicamente stigmatizzato in occasione di tragici eventi.
Seguono altre contestazioni che fanno concludere l’esposto con una precisa diffida all’Amministrazione a dare seguito all’espletamento dell’indetta gara per evitare di addivenire all’aggiudicazione dei lavori con un progetto viziato e quindi, con un contratto, ove venisse stipulato, di certo annullabile, con conseguente responsabilità dell’Ente Appaltante a norma dell’art. 1338 del codice civile.
L’Associazione conclude con l’auspicio che l’istanza non venga interpretata come mero elemento ostruzionistico, bensì oggettivo e costruttivo contributo alla trasparenza nei rapporti tra operatori economici, cittadini e Pubblica Amministrazione (e ciò valga per tutte le gare di appalto, presenti e future).
M.M.