“Ma in questo caso il Cittadino va multato o elogiato per quanto fatto? Ma in questi casi il controllore chi sarebbe??? Ma in questi casi chi ha autorizzato? Ma in questi casi se l’individuo si fa male chi paga???? Ma in questo caso il “controllore” prenderà provvedimenti oppure da domattina tutti si svegliano e fanno ciò che gli pare????? Oppure basta essere amici degli amici per abusare del bene comune/ pubblico come verificatosi con lo stallo per disabili in Via Gramsci o per le varie occupazioni di suolo pubblico abusive del centro storico?”.
Queste sono le mille domande che rivolge a noi, attraverso una Lettera firmata un Concittadino animato, bontà Sua, da eccessivo senso civico e di rispetto delle regole e delle norme. A questo alieno Concittadino, animato da raro senso civico, non possiamo che rispondere attraverso le argomentazioni di cui al ns. del 14.03.2024. Caso magnolie qui c’è una chiara ipotesi di danneggiamento Art. 639 C.P.. Infatti, da allora ancora oggi, dalla pagina Facebook (Teano in Comune – Gruppo Consiliare) smaccatamente gestito da un “partito politico” o “lista elettorale” che dir si voglia, non si hanno notizie nemmeno delle paventate richieste dello stesso (S)indaco “…agli uffici competenti le ragioni di una simile azione, che, ad oggi, appaiono inspiegabili”. Ipse dixit! Anche perché, ricordavamo nel ns. articolo, è prassi della norma in materia, che prima di avviare qualsiasi lavoro di potatura, è fondamentale comprendere i documenti e le autorizzazioni necessarie per conformarsi alle leggi e alle normative locali. In ogni caso, le sanzioni previste dalla normativa sulla potatura degli alberi variano in base alla gravità dell’infrazione e alle normative regionali o comunali vigenti. In genere, le sanzioni amministrative pecuniarie possono variare da alcune centinaia di euro a diverse migliaia di euro, mentre quelle penali possono comportare anche il pagamento di danni a terzi o la sospensione dell’attività di potatura. Per evitare sanzioni e garantire la sicurezza dell’albero e delle persone, è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti del settore, in grado di effettuare gli interventi di potatura in modo regolare e in conformità alla normativa vigente. Non oltre, come si può notare dalla disposizione del codice penale, per essere condannato è necessario che si abbia provocato un danno irrimediabile. In altri termini, si deve aver distrutto la pianta e non deve sussistere alcuna possibilità di un suo recupero. A tali conseguenze può aggiungersi la condanna per danno erariale. Si tratta di una particolare tipologia di pregiudizio economico cagionato all’Ente Locale con tale condotta e che deve essere risarcita con una somma di denaro di ammontare, a volte, piuttosto elevato. Infatti, ovviamente, per comprendere la portata di tale disposizione è necessario sapere che per suolo pubblico si intendono le aree di proprietà comunale oppure le zone sulle quali esiste una servitù di natura pubblica. Ora, ricapitolando, abbiamo menzionato “documenti, autorizzazioni conformi alle leggi e alle normative locali”. A tale proposito bisogna chiamare in causa anche il Comando della Polizia Urbana se è vero, come è vero che da Regolamento del Corpo di Polizia Municipale, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 4 del 26.03.2018, leggiamo che tra i compiti affidati alla stessa Polizia Municipale vi sono quelli: “svolgere funzioni attinenti alla tutela e salvaguardia della sicurezza pubblica, del patrimonio pubblico e privato, dell’ordine, del decoro e della quiete pubblica”. Senza contare la Legge sulla Sicurezza sul Lavoro di cui è responsabile il Datore di Lavoro o chi ha commissionato tale lavoro!!! Ora come si è visto, la cosa non è da poco, né tantomeno sono “quisquiglie”, visto il ripetersi di tali incresciosi comportamenti. Tant’è.
Il Direttore