Esimio Direttore,
è vero che il Suo è un giornale "libero" ma in genere quando qualcuno Le invia fandonie riesce a ben selezionarle in modo da mantenere quel tono di eleganza che lo caratterizza. Non è mia intenzione dare supporto alle crisi "onanistiche di Menenio a cui già in precedenza ho dovuto dare delle spiegazioni per compensare la sua mostruosa ignoranza, anche in questo caso ben evidenziata. Vorrei però chiarire ,per chi legge e nel rispetto dei "cinque ragazzi "( che poi tanto ragazzi non sono…..)che nel PDL esistono chiari programmi politici ed amministrativi e che solo chi non partecipa alle riunioni non conosce. Non ci sono epurazioni in atto ne decisioni da prendere per quanto mi riguarda . Forse sono altri quelli che devono aggiornarci sulla loro "linea politica" se ne hanno. Esistono, però, delle regole nelle strutture di partito che sono accettate al momento della adesione e che devono essere rispettate da tutti. La adesione ad un partito è una scelta libera senza alcuna costrizione e serve ad impostare e rendere efficace le azioni tese al bene collettivo non quello personale. I dubbi e le incertezze sono solo di chi pensa di utilizzare la adesione per puri traguardi personali. Sulla leadership non ci sono dubbi anche se questo continua a dare forti "mal di pancia" in chi aspetta con trepidazione una improbabile variazione attraverso una rimozione della mia nomina. Una considerazione politica ed elettorale dovrebbe essere fatta in relazione al brillante risultato avuto alle Provinciali che conferma una forte leadership nonostante la scarsa partecipazione di alcuni e la totale assenza o addirittura il "contro" di altri. Menenio non potrà dire la stessa cosa per sè visto che sa produrre solo pettegolezzi invece che chiare azioni civiche. La saluto con stima.
Roberto Conca
Egregio Dottore Conca,
Lei sa che normalmente non mi faccio coinvolgere in sterili polemiche che francamente non interessano nessuno e tantomeno, ritengo, i lettori di questo giornale. Loro conoscono bene il senso di equilibrio che ha da sempre contraddistinto i commenti politici pubblicati dal sottoscritto e dai suoi validissimi collaboratori.
Ma questo è un caso diverso. Lei si è scagliato contro il nostro Menenio, reo di aver riprodotto fedelmente una vostra vicenda con l’articolo "Processi sommari ed epurazioni la nuova moda del PDL"che, per essersi verificata in una sede di partito, non può essere considerata privata o riservata come avrebbe preferito qualcuno dei suoi più stretti collaboratori.
E’ appena il caso di ricordarle che è da oltre due settimane che mi aveva promesso una sua riflessione proprio a commento delle ultime elezioni ma, evidentemente gli impegni professionali non glielo hanno consentito, cosa invece che è stata possibile oggi per inviarmi questa lettera che si caratterizza per la completa assenza di ragionamenti politici e dalle livorose offese che puntano diritte alla onorabilità e professionalità del nostro Menenio.
Il linguaggio da lei usato non è consentito a lei e non è consentito ai suoi umili collaboratori, in particolare ad uno di loro che dovrà rispondere del “bugiardo” indirizzato telefonicamente nei confronti dell’ottimo Menenio in merito alle dichiarazioni virgolettate riportate nell’articolo. Ma questo episodio sarà gestito in modo da spiegare poi ai nostri lettori chi sono realmente i bugiardi in tutta questa vicenda.
L’unica verità contenuta nel suo acido commento è quando afferma che dovrei fare più attenzione a selezionare gli scritti che mi pervengono per evitare di pubblicare fandonie che fanno perdere “il tono di eleganza a questo giornale”. Ha ragione, forse avrei dovuto cestinare la sua lettera ma, come vede, per me la vera libertà sta proprio in questo e sa perché? Perché il vero censore è il lettore il quale ha ben capito il messaggio di Menenio ed è curioso di conoscere quali sono invece le azioni civiche avviate da lei e dai suoi umili collaboratori.
La saluto con meno stima di prima
Antonio Guttoriello