Nel quadro delle attività culturali programmate dal Comune di Roccamonfina per l’anno 2010 e con l’intenzione di dare continuità al progetto finalizzato al recupero degli elementi portanti nella conoscenza del geosito del Roccamonfina, è stato organizzato, per il giorno 11 settembre 2010, il secondo convegno tematico del ciclo "Conoscere il Roccamonfina", che, quest’anno, sarà dedicato all’architettura.
Il perché del progetto.
Come più volte dichiarato in occasione del primo appuntamento, lo scopo primario dell’iniziativa, che si sforza di mantenere altissimi il suo tenore culturale e il suo significato gestionale, è quello di promuovere lo studio qualificato ed esaustivo del magnifico areale vulcanico del Roccamonfina, in vista di una sua valorizzazione che non sia più solo teorica.
Come nel primo appuntamento, che ha riscosso vastissimi consensi e ha portato ad una serie di incontri programmatici fra i sindaci di tutti i comuni dell’areale vulcanico, la speranza è che il convegno possa rivelarsi anche un importante momento di confronto fra studiosi, amministratori e operatori settoriali, in vista del reperimento di nuove risorse (umane e finanziarie) e della messa in atto di nuove, concrete iniziative, le quali, coinvolgendo tutte le realtà umane e imprenditoriali operanti nel territorio, possano conseguire, come ricadute benefiche, l’inserimento del suo immenso patrimonio culturale e ambientale in un contesto fruitivo più ampio, che superi le ristrettezze della località, e l’attivazione di un processo integrato di crescita culturale, turistica ed economico-sociale. Tale complesso processo di ricostruzione culturale e sociale è, ovviamente, lungo e difficile, ma non può prescindere dalla conoscenza approfondita del dominio territoriale sul quale insiste e ha bisogno di azioni che dimostrino in modo chiaro che le sue dotazioni non sono risorse "teoriche", ma beni concreti e fruibili che aspettano di essere gestiti in modo ottimale e funzionale alla rinascita e alla valorizzazione territoriale.
Il disegno complessivo.
Come accennato, il convegno è il secondo di una serie d’incontri tematici che, con cadenza annuale, si propongono di affrontare i temi salienti (naturali, culturali, economici, sociali, folkloristici, etc.) riguardanti tutto l’areale del vulcano Roccamonfina, cioè le dotazioni di almeno 12 Comuni.
Il coordinamento scientifico.
Per la seconda volta sono stati affidati il coordinamento scientifico dell’evento e la cura del volume degli atti al dott. Adolfo Panarello, che si è più volte distinto in attività di ricerca e di promozione della cultura, le quali vanno ben oltre i limiti territoriali. Anche stavolta gli organizzatori tenteranno di completare la pubblicazione del predetto volume prima del giorno fissato per l’evento, in modo da poterlo distribuire a tutti coloro che vorranno prendervi parte.
Le ricchezze del Roccamonfina.
Il territorio del Roccamonfina, com’è ormai noto ai più e com’è testimoniato da pubblicazioni e divulgazioni che hanno superato da tempo i confini nazionali, è ricco di realtà archeologiche, paleontologiche, demoetnoantropologiche, e culturali in genere, di interesse primario e il patrimonio generale si arricchisce, costantemente, di nuovi tesori. Essi sono le prove inequivocabili di una frequentazione, di un’identità etnica e di connotazioni culturali che hanno un retaggio plurimillenario. Tale patrimonio si completa e si integra con contesti ambientali e paesaggistici di rara bellezza, ricchezza, fascino e interesse scientifico.
Tra i tanti motivi d’interesse, vi è quello di una ricchezza architettonica che, per una descrizione esaustiva, meriterebbe certo un’opera di proporzioni maggiori, sia per la mole delle problematiche sia per i contenuti, perciò il suo studio non potrà esaurirsi nell’ambito di un solo incontro. Si tenterà, tuttavia, di porre l’attenzione su alcuni motivi connotanti, che sono alla base dell’ampio patrimonio architettonico, ossia il fenomeno cosiddetto dell’«incastellamento» e quello del diffondersi dell’architettura civile e religiosa. In tale matrice si incastoneranno riferimenti al Santuario di S. Maria dei Lattani, "nucleo" della fede Mariana nel territorio del Roccamonfina, e una trattazione specifica delle testimonianze riferibili al cosiddetto stile "gotico catalano".
Gli obiettivi.
L’obiettivo degli organizzatori è quello di dare, attraverso il convegno, ulteriore impulso alla ricerca, stimolando, contestualmente, tutti i soggetti pubblici e privati che la devono sostenere e dei suoi prodotti devono nutrirsi, per una fioritura rigogliosa delle risorse socio/economiche e infrastrutturali del territorio nel suo complesso, garantendo i giusti riconoscimenti e la giusta valorizzazione anche attraverso un’adeguata, consapevole e sinergica contestualizzazione con le altre risorse, turistiche e culturali, dell’alta Terra di Lavoro e del basso Lazio.
Una nuova economia per il territorio.
Solo l’instaurazione di una nuova economia del territorio, estesa e in grado di coinvolgere, in modo sinergico, gli enti, gli studiosi, gli operatori didattici, gli stakeholders di qualunque natura e i residenti, potrà promuovere l’ulteriore conoscenza e rilanciare quanto già noto nello scenario mondiale, dimostrando che tutte le ricchezze annunciate sono effettivamente fruibili. Ciò richiede un grande impegno e un grande atto di coraggio che non deve essere compiuto solo dagli enti pubblici. Il Comune di Roccamonfina, con questo evento, ribadisce fortemente la sua volontà di dare un sostegno concreto al predetto progetto di crescita e spera di stimolare la creazione di nuove attività imprenditoriali, le quali, affiancando quelle già esistenti, potranno, finalmente, dare l’impulso definitivo alla rinascita di un ambiente ricco di risorse e di professionalità.
La mostra.
L’evento sarà completato con l’allestimento di una mostra d’immagini, d’epoca e contemporanee, riguardanti tutti i comuni dell’areale vulcanico, nonché con la presentazione del nuovo sigillo della Terra di Roccamonfina.
Tra i relatori sarà presente il nostro concittadino Architetto Alfredo Balasco con un intervento dal titolo: "Alcune note sull’architettura "catalana" nell’alta Terra di Lavoro.