Siamo contenti e soddisfatti. Abbiamo nei giorni scorsi pubblicato un articolo di Anna Nuzzo, dedicato al piccolo Cristian Boragine, alle sue sofferenze ed a quelle della famiglia. L’ASL gli aveva negato l’aspiratore per secrezione, un apparecchio indispensabile per aiutarlo nella respirazione perché affetto da una malattia degenerativa cronica (SLA) in stato di evoluzione progressiva.
Ma oltre al diniego, ciò che ha ferito la sensibilità del padre Cosimo è stata la motivazione, a dir poco sprovveduta, che ha fornito il medico incaricato:”Non ci sono i soldi!”. Cosimo Boragine sta lottando con la sua famiglia per dare al figlio Cristian tutta l’assistenza, la migliore assistenza che è possibile in questi casi e non si poteva certo fermare dietro questa assurda risposta:”Non ci sono i soldi!”. Ha inviato una lettera di protesta ai vertici ASL per capire in base a quale codice etico ed umano si possono liquidare così brutalmente le aspettative di un ragazzo di 13 anni, costretto su di una sedia a rotelle.
Oggi abbiamo appreso la buona notizia. La Commissione Provinciale dell’ASL di Caserta, ha deciso di intervenire per autorizzare l’acquisto dell’aspiratore che potrà essere messo a disposizione di Cristian già dai primi giorni della prossima settimana. La prima dichiarazione di Cosimo è stata di riconoscenza nei confronti di quanti gli sono stati vicini, del Dottore Carmine Corbisiero che, dal primo momento ha preso a cuore la vicenda di Cristian e poi ha tenuto a ringraziare anche i membri dell’ASL che hanno avuto il coraggio di rivedere una decisione palesemente assurda. “Oltre al beneficio di poter utilizzare un apparecchio che lo aiuti a respirare meglio- ha aggiunto Cosimo– mio figlio Cristian è felice perché ora non si sente abbandonato. Ho visto nei suoi occhi, dopo tanto tempo, un lampo di serenità”.
Siamo contenti e soddisfatti maggiormente se, come ci dicono, il nostro giornale è servito a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organi competenti su di un problema vero che meritava e merita tutta l’attenzione, soprattutto perché il protagonista è un ragazzo di 13 anni, da sette affetto da questa malattia, ma che sta mostrando di avere la forza ed il coraggio di un uomo vero.
Antonio Guttoriello