“Stiamo avviando, una serie di incontri per creare delle opportunità di confronto con i cittadini in un’epoca dove le piazze e i luoghi di vita sono stati soppiantati dai social come se fossero “luoghi” veri di confronto. Questi incontri sono promossi per lavorare in sinergia con i cittadini, conoscerne i punti di vista e i problemi, ma anche le eventuali soluzioni e proposte. Iniziamo con i commercianti per poi incontrare a seguire anche gli artigiani”. Così ha esordito il dinamico e vulcanico Consigliere Delegato al Commercio, Guido Zanni. Buona la prima…. intenzione, quindi.
“Bisogna necessariamente ripartire da una rigenerazione del centro storico, per poi estendersi gradualmente a tutto il territorio comunale, da realizzare soprattutto attraverso un programma di eventi e manifestazioni culturali, che devono diventare strutturali, facendo sinergia con associazioni e cittadini”. Continua Zanni. Buona la seconda…. intenzione, quindi. Al fine di rilanciare il tessuto produttivo ed imprenditoriale, poi, Zanni ipotizza nuovi “piani” urbanistici attraverso l’individuazione “delle zone strategiche e di potenziale sviluppo commerciale lungo le due arterie che circondano la città, la Casilina (Taverna Zarone) e l’Appia (Maiorisi)”. Buona la terza…. intenzione, quindi. Finita l’elencazione dell’ammirevole esercizio delle buone intenzioni del Delegato al Commercio, possiamo, così, a buona ragione affermare che il dinamico Guido Zanni si è autoproclamato Assessore al Commercio in piena contraddizione con quanto recita l’Art. 6 del Decreto Legislativo n. 267 del 2000 che recita che il Delegato non può “….assumere atti a rilevanza esterna, né, infine, di adottare atti di gestione spettanti agli organi burocratici”. Ciò poco importa visto che abbiamo dimostrato più volte che Teano è (R)epubblica a sé stante, una pseudo San Marino. Tanto non basta, però, all’irrefrenabile buon Zanni, poiché sembra voglia avocare a sé (…..rigenerazione del centro storico) anche le funzioni della Prof. Maddalena Bovenzi, Assessore comunale con delega al Centro Storico e ai Borghi. Ora, Egr. “Assessore” al Commercio, andiamo ad analizzare le Sue buone intenzioni. La prima, cosa intenderebbe Lei per “rigenerazione del centro storico”? Forse, se abbiamo ben compreso, fornendo il Centro Storico di idonei e congrui cestini per rifiuti? Forse ravvivando l’illuminazione pubblica? Forse “imponendo” insegne merceologiche e targhette uniformi dei numeri civici, arredando con vasi floreali e panchine degne di un Centro Medioevale? Forse riorganizzando il flusso veicolare con appositi e rispettati parcheggi? Forse evitando di esporre le merci come bancherelle del mercato rionale? Forse evitando di invadere il Monumento ai Caduti con sedie e tavolini sparpagliati alla bella e meglio come nelle sagre contadine? O, forse eliminando fili dell’elettricità o telefonici penzolanti lungo le facciate storiche dei palazzi? Buona la prima…. Intenzione. Tant’è.
Passiamo alla seconda buona intenzione. Cosa intenderebbe Lei per “….da realizzare soprattutto attraverso un programma di eventi e manifestazioni culturali”? Ma, ci scusi, Cultura, non significa anche cultura estetica, del bello, del non decadente, della cura e del rispetto di quanto di straordinario ci è stato tramandato? Cultura non è anche la cartolina da visita con cui una Realtà Urbana riceve i visitatori? Campanili che crollano su stessi, cinta muraria di inestimabile bellezza imbracata da una vergognosa rete, la famosa Vasca umiliata, bistrattata e pateticamente abbandonata a sé stessa. Ed è con questa (C)ultura che Lei vorrebbe “programmare eventi e manifestazioni culturali, che devono diventare strutturali…”? Buona la seconda…. Intenzione. Tant’è.
In quanto alla terza buona intenzione, ci lasci dire che a noi personalmente, e rimane il personalmente, ci ha lasciato alquanto esterrefatti. “delle zone strategiche e di potenziale sviluppo commerciale lungo le due arterie che circondano la città, la Casilina (Taverna Zarone) e l’Appia (Maiorisi)”. Uno, vi ravvediamo una contraddizione in termini. Per un commercio cittadino che va letteralmente morendo, Lei, dapprima immagina “una rigenerazione del centro storico”, poi, inspiegabilmente, quelle attività commerciali vorrebbe delocalizzarle in piena periferia, impoverendo, così, quel Centro Storico che già ora sta letteralmente esalando l’ultimo respiro. Ovvero, ci par di capire, che Lei vorrebbe riproporre, come se già non bastasse, quanto già emigrato (commercianti di Teano!!!) in quel di Caianello o Vairano Scalo. È così? Quindi una delocalizzazione che dovrebbe prevedere una sostanziosa modifica ai Piani Urbanistici con nuove colate di cemento e di mattoni in zone prevalentemente a vocazione agricola. Alla faccia dell’ecologismo progressista! O ci stiamo sbagliando, come sempre, noi millantatori di professione? E se così fosse, del “rigenerato centro storico” che ne faremmo? Forse una città “Confidenza Castallo”? Inoltre, come raggiungere Maiorise? Attraverso Rio Persico? Strada fantasma per raggiungere altrettante nuove attività commerciali fantasma? Vedi Centro Commerciale Sidicinum. Sbagliamo ancora una volta? Studiare, analizzare, contestualizzare e poi pianificare. Buone tutte e quattro.
Pasquale Di Benedetto