Siamo arrivati intorno alle 19.00. Il parcheggio ancora vuoto. In un angolo, solo il camion della compagnia teatrale che ha montato le scene per la serata. Le luci, non sono ancora tutte accese. Entriamo, e nel foyer c’è silenzio. Si sente solo un brusio di voci che provengono dalla sala. Stanno ultimando la messa a punto dell’intera macchina. Tra due ore, avrà inizio lo spettacolo di Biagio Izzo e Francesco Procopio: ESSEOSSE. Di spalle, intento a guardare le locandine delle stagioni passate, proprio lui. Pantaloni scuri, giubbotto in pelle nera. Capelli brizzolati. Attirato dal rumore della porta che abbiamo appena chiuso, si gira e con un sorriso ed un cenno del capo ci saluta, e s’incammina verso di noi. Mentre attraversa tutto il foyer, continua a guardarsi intorno. Le pareti, sono piene delle locandine di dieci anni di attività. Biagio lo sa bene, molte sono proprio quelle dei suoi spettacoli.
Ci salutiamo cordialmente, e cominciamo a chiacchierare come se ci conoscessimo da tempo del più e del meno. Dei tempi di quando, ancora non conosciuto al grande pubblico, si esibiva nelle TV private, con altri artisti che hanno avuto più o meno fortuna come lui. Di ciascuno di loro, ha un buon ricordo. Nel frattempo, cominciano ad arrivare le ragazze del gruppo hostess, e si presta, con piacere, a salutarle una ad una ed ovviamente farsi fotografare con loro. Il suo istinto di comico viene subito fuori, e tra una foto e l’altra sfodera un paio di battute, che ci lasciano intendere che lo spettacolo sarà scoppiettante. Poi, ringrazia tutti e scende nei camerini per prepararsi.
Il direttore, ha appena finito un piccolo briefing con l’intero staff. Le ultime raccomandazioni di rito, affinché tutto vada per il meglio senza alcun intoppo. Gli spettatori, cominciano ad arrivare alla spicciolata. Il foyer si è ormai riempito. In perfetto orario, le porte di accesso alla galleria ed alla platea si aprono. Si può entrare in sala. Lo spettacolo può inizire.
Il protagonista si trova a Sharm El Sheikh, da dove decide di partire per un’escursione sulle Piramidi. Il destino, però, vuole che l’aereo su cui si trova con un gruppo di escursionisti, per un’avaria finisca nel deserto del Sahara. Per fortuna, dopo l’atterraggio di emergenza i passeggeri vengono tratti in salvo da un gruppo di berberi, che non si accorgono però di Biagio, che si ritroverà costretto a vagare tra le sabbie in cerca di aiuto.
L’intera vicenda, si svolge tra la forte mancanza delle comodità di tutti i giorni, della famiglia e degli amici. Tra sogni ed incubi, misti ad allucinazioni. Per un attimo, nel finale, Biagio crede di essere ormai morto e di trovarsi in cielo. L’anima del comico si mette in un angolino, per dare spazio a quella dell’uomo. Realizza che tutto quello che sogna, immediatamente si materializza. Il suo volto si rattrista, ma subito dopo appare felice. Il suo pensiero comincia ad accarezzare l’idea di poter rincontrare il papà, che nella realtà ha perso da tempo.
Una metafora, della nostra vita quotidiana che amiamo ed odiamo, ma di cui non possiamo farne a meno. "La vita fa schifo, ma credetemi vale la pena di vivere questo schifo di vita", è l’ultima battuta dell’artista.
Sul palco, un’esilarante Francesco Procopio. Un vero artista, che ha saputo essere all’altezza della situazione. A nostro parere, è forse stato proprio lui il vero artefice della serata.
Il sipario comincia a chiudersi, tra gli applausi scroscianti degli astanti che hanno riempito la sala. Le luci si riaccendono. I volti degli spettatori sono soddisfatti. Tutto è filato liscio. Questa è la vera soddisfazione per l’intero staff.
Grazie a tutti.
Luciano Passariello