La signora D.S.A. dipendente del comune di Teano, licenziata dall’Ente non una volta ma ben due volte, si vedrà contattare dall’ufficio legale del comune per tentare un accordo che ponga fine alla lite.
La vicenda interessa la dipendente che era addetta ai servizi ausiliari presso la casa comunale, le motivazioni del licenziamento non sono chiare ma certamente la procedura usata dagli uffici comunali non deve essere stata conforme alla legge perché il legale del comune. l’avvocato Gianluca Sabatino, richiesto di un parere sulla costituzione in giudizio contro il ricorso della dipendente, avrebbe risposto, più o meno:” Signori qui vi conviene trovare un accordo in quanto la procedura che avete utilizzato per licenziarla presenta molti punti deboli e c’è il concreto rischio che il Comune sarà soccombente”.
Soccombere in questo tipo di giudizio significa mettere mano al portafoglio (quello comunale si intende) e sborsare tanti quattrini per pagare il salario per tutto il periodo che la signora se ne starà a casa in attesa che si concluda il giudizio, oltre alla svalutazione, interessi e spese legali.
La giunta comunale non se l’è fatto dire due volte ed ha deliberato (n.307 del 31/12/2012) per tentare un accordo e raggiungere una transazione tra le parti, che comunque sarà pesantuccia per le casse comunali. Saranno gli uffici comunali, forse gli stessi che hanno generato il papocchio, a tentare l’accordo.
La vicenda ha del grottesco in quanto, non si discute se la motivazione fosse o meno sufficiente a giustificare il licenziamento, che poteva anche starci, ma licenziare due volte la stessa persona e sbagliare due volte la procedura fino a doversela rimangiare, per evitare ulteriori aggravi di spesa, questo è troppo.
Comunque a tutto c’è rimedio, tanto paga Pantalone.
Monsieur Travet