Quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale va a confermare le voci che anche Teano con la sua amministrazione sia al centro di una lotta politica tutta interna al PD. La cronaca politica di queste settimane, che ha visto contrapposti Oliviero e la Picierno, potrebbe avere tanto a che fare con la crisi del governo cittadino, scatenata dalle dimissioni di Landolfi. Le dichiarazioni del Sindaco nell’ultimo consiglio comunale, sono la somma di un malessere profondo rispetto al suo stesso partito. Ricordiamo che fu proprio la sezione locale con la benedizione dell’On. Pina Picierno ad indicarlo come candidato Sindaco nel 2018, portandolo alla vittoria con un tripudio di consensi. Lo stesso partito che ha candidato la sorella Antonella D’Andrea alle passate regionali. Tuttavia, ambienti ben informati, sostengono che dopo le consultazioni elettorali che videro la vittoria di D’Andrea con l’elezione di diversi tesserati, la sezione non si sia più riunita, fagocitata da un accentramento decisionale dello stesso Sindaco, che ha assunto solitariamente tutte le scelte politiche che hanno contraddistinto la sua eccentrica amministrazione. Ciò, ha contribuito a determinare un esodo progressivo degli iscritti storici che non hanno più condiviso il silenzio, oltre che la “gestione familiare” che caratterizzava la sezione locale. I messaggi lanciati dal Sindaco all’ex assessore Landolfi, tra i pochi consiglieri rimasti tesserati al PD e fedelissimo dell’europarlamentare, sono pesanti come sassate, non solo per la sezione del PD ma soprattutto per la sua famiglia, ossia la cugina Pina Picierno. Nel corso del dibattito consiliare D’Andrea afferma di non essere più intenzionato a rinnovare la tessera ad un partito che lo ha tradito, affermando di voler essere libero da qualsiasi condizionamento o etichetta. Invita lo stesso Landolfi a riferire a sua cugina Pina, di non volere più essere un iscritto dei democratici. Altre sue dichiarazioni sono altrettanto forti: “Landolfi, all’improvviso e senza alcuna apparente e valida ragione, ha deciso di uscire dalla maggioranza costituendo un gruppo autonomo. Penso che questo atteggiamento sia il frutto unicamente di una pretestuosità politica probabilmente anche orchestrata dal Partito Democratico contro di me” Insomma, pare di capire che il primo cittadino imputa la responsabilità di questa ennesima crisi in maggioranza e del suo fallimento amministrativo soprattutto al PD e all’On. Picierno che ne è il massimo esponente. Aggiunge: “Non mi sento più a casa mia nel Partito Democratico, ciò che è accaduto mi rattrista molto, soprattutto se si considera ciò che ho dato in termini politici ed umani all’intero partito.” Conclude, rivolgendosi ai Giovani Democratici che hanno preso le distanze con un comunicato dalla sua amministrazione: “Reputo probabile che siano stati istruiti da altri e questo ancor di più consolida la convinzione di prendere una seria pausa di riflessione politica dal PD. La verità è che ancor di più mi sento tradito.” Questo dimostra cosa sono diventati i partiti, uno strumento per fini personali, piuttosto che una comunità dove nascono proposte e idee, sorrette da valori. Il partito va bene fino a quando serve, quando esaurisce la sua utilità è più comodo disfarsene!!!
La Redazione