Si ricorderà quando il 22 marzo evidenziammo “la indicibile condizione in cui versa Teano rispetto alla raccolta dei rifiuti urbani e/o rispetto alla raccolta dei rifiuti urbani e/o sulle Ordinanze Prefettizie (n. 13 del 15.03.2022) che “fanno divieto di utilizzo e di vendita (?) di sacchi neri”, e di come noi affermavamo che queste lagnanze altro non erano che Vox clamantis in deserto (“la voce di colui che grida nel deserto”)? Ebbene, purtroppo, ancora una volta ci avevamo visto giusto. La situazione raccolta dei rifiuti è divenuta, infatti, a dir poco scandalosa. Al punto tale che Alessandro Lepre, in rappresentanza della neonata “Associazione per la Difesa dei Diritti dei Cittadini” inoltra al Commissario Prefettizio un dettagliato e documentato “invito” volto a far rispettare quanto sancito dall’Ordinanza n. 5940 del 23.02.2022 della Corte di Cassazione la quale sentenzia che “In mancanza di un regolare servizio di raccolta dei rifiuti, da parte del Comune, il Contribuente potrà richiedere uno sconto sulla tariffa. La riduzione è obbligatoria perché è soggetta al pagamento di un servizio che in realtà non viene svolto, ma che il Contribuente ha pagato…”.
Quindi, alla luce di quanto fin qui esplicitato e documentato, il Commissario Prefettizio, altro non dovrà fare che “mettere in mora” la Ditta preposta al servizio Raccolta Rifiuti Urbani di Teano. In primis, poiché a seguito Sua Ordinanza n. 13 del 15.03.2022, i Cittadini Contribuenti, sono stati pressoché impossibilitati ad attuarla poiché i distributori predisposti dalla Ditta come da contratto, erano puntualmente sprovvisti dei sacchetti per rifiuti (vedi n. del 22.03.2022), in secondo luogo perché l’efficienza e l’efficacia della stessa Ditta, a fronte di aumenti delle tariffe esorbitanti, è documentata dalla quotidiana rassegna fotografica dei Cittadini esasperati. Per non parlare del “puntuale” ritiro dei rifiuti ingombranti! Un andazzo che risulta essere una vera e propria vessazione ai danni di una Popolazione intera, la quale, impotente, è costretta a subire una condizione che a dire incivile e cosa di poco conto.
Il Direttore