Valter Giarrusso e Valerio Tommasino, con stile diverso, ma accomunati dall’affezione per la propria Terra, oltreché dalle iniziali dei nomi, scrivono, come due inamidati scribi lettere in immagini a Teano. Lo fanno con abilità, con cuore, con lucidità. L’immagine può essere letta oltre che guardata e goduta. In piena libertà, più della parola scritta, perché ciascuno vi legge quello che vuole, oltre l’orizzonte dello standard del fotogramma. Le parole possono essere ingannevoli; una parola può cambiare significato in un istante.
Commentare ora come ora , alla carlona , le immagini dei due tenaci scribi della fotocamera, sarebbe sciuparne la bellezza, banalizzare la rarefatta atmosfera di strade, case , vicoli, boschi, sinuose colline, incantevoli borghi , una luna maestosa che naviga in tutto il suo splendore e mistero nel vasto oceano della notte, languide albe, afrodisiaci tramonti : il sole un globo di fuoco o una stria d’oro che va "a violentare altre notti". Perché allora non cavarne un libro fotografico con l’esaltante commento lapidario di Cassandra e Maria Flor(a) Fauna Serena, insieme. Ne potrebbe venir fuori un recupero della memoria e forse dell’identità perduta. Un lavoro a ottomani (non Turchi) Ci siamo mai chiesti perché abbiamo avuto le allegre amministrazioni che abbiamo avuto, senza citare i due brillanti parlamentari locali per pudore e discrezione. Espressioni (le amministrazioni comunali) della nostra dimenticanza, della nostra leggerezza, della nostra distrazione. Passato , presente, futuro sono categorie di comodo. Il tempo è come una linea retta hanno filosofato i saggi. Teano rappresenta su questa linea retta, su questo eterno binario, l’epitome della regalità, manca il treno che ci faccia salire in confortevoli vagoni per condurci al recupero dell’identità smarrita, della coscienza di quello che fummo, siamo e potremmo essere. La nemesi della storia non è uno scherzo o il gioco delle tre carte. C’è solo chi perde, la vincita è irrisoria ed episodica, come per le infernali macchinette mangiasoldi e il diabolico gratta e perdi.
Privi di identità siamo polvere al vento, rimescolio di inutili parole prive di senso. Sempre le stesse, adesso "trasparenti", bontà loro. Ora che abbiamo subito anche l’onta maledetta di quella insensata onda d’urto dei raves, senza nessun argine o previsione, meritiamo un riscatto. Sarebbe anche il caso che l’opposizione , non più minoranza richiedesse la convocazione di un consiglio comunale urgente che tenti di chiarire l’accaduto per prepararsi anche ad altre eventualità analoghe, altrimenti,e non è un ricatto ma una scelta conseguente, uscirò decisamente dal gruppo minoritario e sonnolento che ho appoggiato e continuo a sostenere .Dottor Valerio, Avvocato Nella, Dottoressa Rosaria attivatevi da oggi. E fatelo con tutta la forza , con tutta la grinta che avete saputo esprimere alle elezioni.
Meritiamo, noi Teanesi tutti una svolta, e che sia ferma, forte, volitiva, coraggiosa. In sintesi Sidicinamente orgogliosa. La fotografia,lettera a un paese smaltato in ombre e luci, in struggenti chiaroscuri, può rappresentare una debita riappropriazione della identità collettiva, quale ne sia il valore estetico o la bellezza formale.
Giulio De Monaco