Lo scorso 7 settembre, nella sala “Belleepoque” del Grand Hotel Nuove Terme, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso nazionale di poesia “Città d’Acqui Terme”.
All’importante premio, organizzato dall’associazione “Archicultura” della stessa cittadina piemontese e giunto quest’anno alla quinta edizione, hanno concorso, tra le varie sezioni, ben 1162 autori, provenienti da varie parti d’Italia e qualcuno anche dall’estero, con un totale di oltre 3000 poesie.
La giuria, composta da poeti affermati, critici e docenti universitari, era presieduta dal celebre italianista Giorgio Bàrberi Squarotti, già direttore scientifico dell’Utet e insigne dantista, ed ha assegnato il primo premio per la Sezione a tema libero al nostro concittadino Emiliano D’Angelo, avvocato e critico d’arte.
Il componimento premiato, integralmente riportato nella rubrica di poesia di Maria Flora Grossi , si intitola “1913- quello che disse, in sogno, Lucifero a Stravinsky” e la decisione dell’autorevole giuria è stata così motivata: “Nel 1913, con il balletto “Le Sacre du Printemps”, Igor Stravinsky mise in scena un rito pagano d’inizio primavera proprio della Russia antica: una giovinetta era scelta per ballare fino allo sfinimento e la sua morte era un sacrificio per propiziarsi gli Dei in vista della nuova stagione. Di qui prende appunto le mosse questa poesia, che spiega l’iniziativa del compositore russo con un’ispirazione luciferina, scandita in una anaforica parenesi e tradotta in immagini e metafore di forte spessore simbolico: è un intonato preludio a quella che ZygmuntBauman ha poi definito la “modernità liquida”.
Come ulteriore nota di orgoglio per la nostra città, vi è stata, in conclusione alla cerimonia di chiusura della manifestazione, l’espressione di compiacimento di uno dei giurati per il fatto che il vincitoreprovenisse da Teano, città simbolo dell’Unità d’Italia, mentre le precedenti edizioni del premio avevano visto l’affermazione esclusiva di poeti del centro-nord.
Questo importante successo in campo letterario di Emiliano D’Angelo, più noto alla città come avvocato e critico d’arte legato al Museo Magma di Roccamonfina, non sorprende se si considera il suo curriculum: ha frequentato il "master biennale" in tecniche narrative della Scuola Holden di Torino con Alessandro Baricco e Sandro Veronesi, vincendo (assieme a soli altri 3 allievi su 30) la borsa di studio per la frequentazione gratuita del terzo anno. Ha pubblicato racconti e dossier giornalistici, collaborando con le riviste letterarie "Notable" ed "Ex libris" e con il quotidiano “Centocittà”, ed è diplomato presso la scuola di sceneggiatura Mediaset di Roma, diretta da Maurizio Costanzo. Si era già classificato come finalista nell’ambito del premio “Cordici” di poesia mistica e religiosanell’ anno 2010.
All’eclettico concittadino, valido intellettuale che, pur restando in ombra, ha spesso offerto il suo significativo contributo alle migliori iniziative culturali della città, vanno le più vive congratulazioni ed i migliori auguri, anche a nome del Direttore e di tutta la redazione de “il Messaggio” con cui lo stesso Emiliano ha anche collaborato.