Caro Direttore,
userò parole dure, delle quali mi assumo sin da questo momento la più totale responsabilità. Non me la prenderò se non pubblicherai queste riflessioni, ma conosco il tuo coraggio a difesa del giusto e vi faccio affidamento.
Non saprei usarne di delicate e diplomatiche per definire la vergognosa “porcata” (è il caso di dirlo) di un pseudo-comico a nome Gene Gnocchi che in uno sketch televisivo, indicando una scrofa ripresa mentre razzolava tra i rifiuti di Roma che la sindaca Raggi si sta ancora ben guardando dal rimuovere, ha esclamato: “quella è una maiala: si chiama Claretta Petacci”. Premetto che se avesse detto “si chiama Nilde Jotti o Laura Boldrini” la mia reazione sarebbe stata la medesima.
Ma mi si sono rizzati i capelli nel constatare come un perfetto imbecille possa permettersi di insultare la memoria di una persona morta, di una donna, e di una donna morta per violenza! Alla faccia del millantato femminismo e “anti femminicidio” della sinistra estrema”! Perché la estrazione politica di Gnocchi la si conosce bene. Come si conosceva bene la estrazione del giornale francese che pubblicamente derideva Maometto e che fu, non dico giustamente ma comprensibilmente, oggetto di attentato da parte musulmana.
Ma al di là della pessima, vergognosa e vomitevole mancanza di buon gusto (chi ha fatto ridere l’imbecille di cui sopra? Gli altri imbecilli come lui, ammesso che ne esistano?) che denota una assoluta mancanza di umanità, presente forse più tra gli esponenti di quel genere di animali a cui la maiala appartiene , bisogna necessariamente preservarsi da individui simili, e vi spiego il perché.
La “stronzata” dello Gnocchi danneggia una intera nazione perché:
- Rinnovella “disperato dolor” per una reazione popolare sicuramente comprensibile, ma anche questa non giustificabile, per la quale il mondo intero espresse perplessità e che abbiamo durato sessant’anni a far dimenticare. Gnocchi la ricorda a tutto il mondo, e in pessimo modo!
- Sputtana ogni campagna antifemminicidio, tacitamente e proditoriamente inculcando motivazioni per le quali un femminicidio potrebbe anche essere effettuato e giustificato.
Ma noi siamo un popolo democratico e consentiamo a tutti di tutto! Strano concetto della democrazia!
Cosa altro potranno mai dire di noi e delle nostre elezioni Moscovici e tutti gli altri leader europei se la nostra classe politica si avvia sempre più ad essere dominata da comici per mestiere e buffoni per politica?
Claudio Gliottone
Caro Claudio, per condividere la tua lettera non ci vuole coraggio, sono sufficienti un minimo di senso di civiltà e un pizzico di indignazione