MILANO – Noi siamo ciò che cerchiamo e non c’è modo migliore per conoscere noi stessi di dare uno sguardo a Google Zeitgeist. Parola resa celebre dal filosofo tedesco Hegel e traducibile come «Spirito dei tempi», fin dal 2001 è un servizio che aggrega oltre un trilione (milioni di miliardi) di ricerche che vengono effettuate ogni anno per tastare il polso alla contemporaneità. In Italia le ricerche emergenti spaziano dalle Elezioni 2013 a Paul Walker, l’attore morto lo scorso 30 novembre, dal portale Zalando all’iPhone 5S. Ma è forse scendendo nelle classifiche stilate da Google per aree che si riesce capire ancora meglio il Paese.
Gli italiani nelle ricerche di Google
PERCHÉ VOTARE – Gli argomenti più cercati vengono suddivisi in temi così da avere uno specchio che, almeno per l’Italia, sembra più preciso che mai. L’incertezza politica che stiamo vivendo è evidente dalla semplice parola «perché» che nelle nostre prime tre ricerche online si lega a «Votare Grillo», «Votare Bersani» e «Votare Berlusconi». Segno quindi che la Rete agli occhi degli italiani è diventato un media maturo, in grado di dare risposte chiare su temi così importanti. Certo, dopo la politica l’interrogativo si lega a «Piedi gonfi» e «Frodo parte», ma questa è proprio un’altra storia.
VENDERE PESCE – A livello economico ci stiamo espandendo a est visto che la parola chiave «Vendere» nelle prime due ricerche si lega «Ai cinesi» e «Ai russi». Si passa poi alle sigarette elettroniche, ai quadri online e, incredibilmente, al «pesce cucinato». Per il 2014 prepariamoci quindi a croccanti fritturine che invaderanno le nostre città. Altro giro di boa ed ecco che nella realtà come in digitale l’accoppiata pizza e mandolino vince sempre. Il «come fare» è seguito prima da «Scrocchiarella», tipica pizza tonda romana particolarmente secca (e buona), e poi da «Freestyle», il rap a ruota libera in cui si canta su una base cercando rime al volo. C’è anche chi domanda come fare «Magie», «Bracciali» (siamo pur sempre una terra di artigiani) e, bé, «Autoerotismo». Gli adolescenti hanno trovato nel web il loro nuovo «Cioè».
TEMPO DI GESUITI – Cercare è conoscere e quest’anno l’attenzione del «Cosa significa» era puntata soprattutto sui «Gesuiti» seguiti da «Swag», parola diffusa dal cantante adolescente Justin Bieber che sta per «figo» o «stiloso», e «Aski», inglese maccheronico che non c’entra nulla col povero canide ma significa «Ask», chiedere. Stranamente in pochi si domandano cosa sia il twerking, la mossetta di Miley Cirus entrata quest’anno nei dizionari, ma a livello musicale vogliono sapere l’origine di «Guantanamera». Altre parole oscure sono l’omissis, l’autismo e l’omofobia e se queste ricerche sembrano l’opera di un folle meglio mettersi l’anima in pace: siamo proprio noi.
di Alessio Lana