Teano– È un dato di fatto. I cittadini di Teano vogliono essere informati, vogliono capire, vogliono discutere, vogliono partecipare, vogliono sfuggire alla rassegnazione, vogliono che il proprio orgoglio non venga dissolto, vogliono svegliarsi scacciando gli incubi che minacciano di diventare realtà.
I Teanesi chiedono alla propria Amministrazione di spiegare, di essere attiva e propositiva, di risolvere i problemi e non limitarsi a prenderne atto, di ascoltare e non essere sorda, di confrontarsi continuamente con i propri amministrati e non presumere di conoscerne i pensieri, di essere in mezzo a loro e non esserci solo quando può derivarne un ritorno politico sicuro, di costruire insieme un percorso e non limitarsi ad aspettare comodamente al traguardo, di lottare insieme e non attribuirsi i meriti per battaglie a cui non ha preso parte.
Come potrebbe spiegarsi altrimenti l’enorme successo della recente campagna di sensibilizzazione che ha riguardato la “scomoda” collocazione degli uffici del SERT? Al di là del riscontro prettamente numerico: più di 1200 firme raccolte, ciò che conforta è il ragionato interesse delle persone, la voglia di sapere prima di apporre la propria firma.
L’interesse ha coinvolto persone di età diverse, di estrazione sociale differenti, di presumibile appartenenza politica variegata. Tutte però volevano parlare, volevano dialogare, volevano orgogliosamente rappresentare il proprio punto di vista, volevano guardare in faccia chi chiedeva, volevano sincerarsi di non essere presi in giro. Tutti hanno chiesto che la propria firma valesse, pesasse, non fosse inutile. Tutti si sono stupiti del disinteresse delle istituzioni e hanno voluto assumersi coscientemente l’onere di difendere i più deboli, evitando di nascondersi dietro la maschera dell’indifferenza.
Come è possibile che ciò possa passare inosservato? Perché i partiti non capiscono o meglio si rifiutano di capire? Perché gli esponenti politici locali sono così pavidi e tremolanti? Perché i nostri amministratori non ricordano sempre e in qualsiasi momento di essere i nostri rappresentanti, anziché ostentarlo solo al momento del voto?
La nota si conclude con un forte invito a insistere in questa direzione e di riappropriarsi del diritto a partecipare alle scelte, abbandonando la strada della rassegnazione ed imboccando quella della voglia di fare e costruire un futuro diverso e più giusto per i nostri figli.
La Redazione