Perde di misura lo Zupo nell’insidiosa trasferta di Quarto contro una compagine molto più attrezzata e costruita per il salto di categoria.
Comunque, nonostante le numerose assenze ed una squadra imbottita di giovani, i ragazzi di Vastano escono a testa alta e con un po’ più di fortuna avrebbero potuto anche strappare un prezioso punto in vista della lunga battaglia per la permanenza in promozione.
Lo Zupo è ormai una squadra che ha una sua ben precisa identità ed anche con numerose assenze, riesce sempre a stare bene in campo, sotto la buona direzione del decano sidicino.
Vince ancora ma non convince il Casale che, in rimonta, batte il fanalino di coda Cancello Arnone. Passa addirittura in svantaggio la formazione teanese al 56’ ma negli ultimi dieci minuti, prima con un colpo di testa del capitano Zanni e dopo 7 minuti, a tempo scaduto, con l’ennesimo gol di Sirignano su assist del sempre ottimo Landolfi R. riesce a ribaltare il risultato ed a conquistare la seconda vittoria consecutiva.
Sempre più crisi invece in casa Real Teano. Zero i punti conquistati dopo 5 giornate disputate ma, la cosa che preoccupa maggiormente, è l’entità delle sconfitte, infatti il Real Teano becca altre sei reti questa volta dalla San Martinese.
Vero è che le sconfitte sono avvenute quasi sempre con squadre nettamente superiori ma, la cosa che non fa essere ottimisti per il futuro, è lo sbando e la demotivazione con cui la squadra sidicina scende in campo.
Da registrare le ennesime incresciose schermaglie tra le due compagini teanesi di seconda categoria.
Risulta infatti, da fonti vicine alle due dirigenze che, ultimamente è stata tentata una pesca miracolosa nella rosa avversaria, annotando addirittura uno spiacevole episodio di giocatori che, in settimana si sarebbero allenati con una squadra e la domenica successiva invece sarebbero scesi in campo con la squadra di appartenenza. Il tutto si è risolto solo perché le società proprietarie dei cartellini avrebbero chiesto un indennizzo di 500-1000 euro. Ridicolo!!!
Abbiamo sostenuto fino allo scorso anno che era possibile avere tranquillamente due squadre in questo campionato, dando così la possibilità ai molti ragazzi locali di giocare per il proprio paese, ma tutto contrassegnato dalla massima sportività e puntando al puro divertimento poiché, nessuna delle due compagini ha le potenzialità per poter puntare alla promozione.
Invece per il terzo anno consecutivo le società fanno prevalere una sorta di egoismo suicida che penalizza le speranze di chi vede lo sport del calcio come strumento di aggregazione, anche caratterizzato da sano sfottò, ma lontano dal malcostume e la ostilità.
Non sarebbe male consigliare alle due società di guardare al modello Basco dell’Atletic Bilbao, squadra da sempre composta da soli giocatori baschi e con risultati a dir poco sorprendenti.