In un paese non troppo lontano il popolo aveva scelto il proprio re cacciando quello precedente, inviso ai saggi della Città, tacciato di essere tiranno e perché, per diversi anni, si era comportato come il buffone di corte. I sudditi furono subito contenti di questa scelta, tanto da onorare questo avvento con opulente feste in tutte le piazze e le borgate del regno. Il reame era stato liberato e si respirava aria nuova. Il re si presentava come una persona seria, parlava molto bene e aveva fatto venire finanche il tg per trasmettere la sagra della porchetta. Tutti tessevano le lodi del sovrano. Anche lo sciocco del paese aveva detto una frase poco sciocca: << Finalmente un re affidabile! Che persona seria, mica come quelli che c’erano prima che promettevano tanto senza dare nulla. Alleluya, Alleluya!>>. Un giorno, però i bambini andarono a scuola e non la trovarono più perché era caduto il tetto; gli adulti andarono al lavoro e non trovarono nulla da lavorare, nemmeno un cece; le donne si recarono al mercato, ma videro che era stato tolto ed era caduto pure il muro; gli anziani andarono al parco ma era sparito anche quello…anzi no, quello no, perché non era ancora stato fatto. Allora tutti tornarono a casa – almeno quelle per il momento ci stavano ancora – e a notte fonda, alle 1:34 circa, si misero davanti al televisore per capire cosa fosse accaduto. Ebbene lo scemo del villaggio, che nel frattempo era diventato sapiente per l’imposizione delle mani del re, sintonizzò l’apparecchio sul primo canale e vide che un consigliere litigava con un altro consigliere e che questi, davvero imbufaliti, litigavano con altri colleghi senza un apparente motivo. La strega Belarda (eh si, ci stava anche lei) si sintonizzò invece su canale cinque e vide che in tv c’era un altro consigliere che, lanciando strali di tutti i tipi nei confronti del proprio sovrano, si fingeva cattivo. Allora vennero le guardie del re e lo portarono via in diretta televisiva. Come è giusto il nostro re, ripetevano i sudditi. Sul secondo canale, al TG2, poi, c’era il re in persona che parlava, parlava, pontificava e giustificava perché avesse messo alla berlina quei cattivoni dei consiglieri. << Che persona perbene è il nostro re!>> – ripetevano tutti come una filastrocca. Stanchi, i sudditi alle 4 meno un quarto andarono a dormire. La mattina seguente, le donne del villaggio, non sapendo come fare con i propri figli che non erano andati a scuola, non sapendo dove fare la spesa perché il mercato era stato tolto, trovandosi a casa i propri mariti stravaccati sul divano a bere birra ed i propri anziani a guardare pericolosamente i tanti cantieri stradali del regno, non potendo curare il proprio mal di testa perché l’ospedale era chiuso, decisero di andare a corte per parlare con il re. Si misero in cammino alla buon’ora, ma all’improvviso arrivarono le guardie del re, le bastonarono e le tradussero in prigione. Al telegiornale dissero che erano state prese pericolosissime criminali intente ad attentare la salute reale. Quelli che erano rimasti a casa si compiacquero:<< Che vergogna, in che mondo viviamo…evviva il re!>>. Il mattino seguente, gli uomini ormai stanchi di stare sempre sul divano e accortosi del troppo silenzio – le loro mogli erano state messe in galera in giorno precedente – decisero di recarsi dal re: << Andiamo da lui, lui ci capisce e saprà certamente cosa fare!>>. Si misero in cammino, ma presto arrivarono le guardie del re, furono bastonati anche essi e portati in gattabuia apostrofati come feroci banditi. Quelli che erano rimasti a casa applaudirono la misura: << Bravi, questi delinquenti vanno arrestati! Farabrutti che non son altro!>>. La mattina seguente, gli anziani che non sapendo cosa fare si riunirono in piazza e dissero: siamo rimasti soli, nessuno ci rimprovera, e che cacchio, andiamo dal nostro assennato re, lui saprà aiutarci. Alle 9:45 si misero in cammino per andare presso la fonte battesimale dove il re dispensava il miracolo della vita e furono raggiunti dai soldati che, nonostante la veneranda età – il re era anche molto equo – li bastonarono e li portarono in galera. A casa nel frattempo erano rimasti solo i bambini che stanchi di sentire al tg le sciocchezze che il re somministrava ogni giorno – eh si, anche nelle fiabe i bambini sono sempre più svegli dei propri genitori – lanciarono dalle finestre tutti i televisori che schiacciarono molte guardie del re che presidiavano le case. In tutta fretta i bambini corsero verso le prigioni e liberarono i propri cari. Un bambino allora si fece avanti e disse: Mamma, papà ma nonno è un attentatore o un farabrutto? No, caro, soggiunsero i genitori! Nonno, mamma e papà sono dei delinquenti? No di certo – disse il nonno. E allora se il re non è giusto, vi ha messo solo uno contro l’altro e non ha fatto nulla più del buffone di corte, perché lo avete lodato? Scese allora il silenzio e nessuno seppe rispondere…neppure il re che nel frattempo continuava a parlare senza voce, ma nessuno lo ascoltava.
Carlo Cosma Barra