Il ministro della salute Speranza proroga lo stato d’emergenza fino al 30 aprile, annunciando le nuove misure anti-covid inserite nel nuovo Dpcm che sostituirà quello in scadenza il 15 gennaio. Il nuovo decreto conferma le misure fondamentali già vigenti (mascherina, coprifuoco dalle 22.00 alle 05.00, divieto di assembramento) e il modello per fasce differenziate. Inoltre, emerge l’intenzione del governo a confermare il divieto di spostamento tra regioni anche in zona gialla, e ridurre gli assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici dopo le 18.00 attraverso il divieto di asporto. Il nuovo Dpcm inoltre, andrà a stabilire una quarta area, quella bianca, che scatterà solo con livelli epidemiologici molto bassi, avvero solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1. E così, dentro il Palazzo tra un nuovo Dpcm e l’approvazione del Recovery Plan giocano a minacciare crisi di governo per un po’ di potere in più. Tra un Mastella pronto a salvare Conte e un Renzi pronto a rompere il Paese è bloccato in una crisi economica-sociale più lunga e feroce di quella pandemica. Per questo, investire in modo produttivo i soldi che arriveranno dall’Europa, sarà di vitale importanza perché questi investimenti fonderanno le basi di una nuova rinascita, altrimenti saranno le nuove generazione a pagarne, ancora una volta, il prezzo. Ma oggi l’Italia, dopo un lungo anno di pandemia, non si ritrova con quelle persone sedute sulle poltrone di velluto. Oggi l’Italia chiede sicurezza e dice basta. Oggi l’Italia perde il lavoro, chiude attività, va in terapia, non va a scuola, o va a scuola in edifici inopportuni e senza riscaldamenti, oggi l’Italia è senza un reddito da marzo. Oggi l’Italia ha bloccato l’autostrada A1 contro l’ennesima restrizione del Governo che penalizza un settore già in crisi. La ristorazione, i bar, le trattorie, albergatori, palestre, cinema, teatro, etc. non sono settori, non sono solo una parte del nostro PIL, bensì uomini e donne che hanno famiglie, bollette da pagare e che dopo un anno chiedono dignità, chiedono di lavorare. In effetti, non è mai stata presentata un’indagine epidemiologica che accerti che i contagi nei locali siano maggiori di quanto può accadere nei mezzi pubblici o nei supermercati. Governanti, governate e evitate questo spettacolo indegno.
Sara Finocchi