di Elio Zanni
Il Teatro Romano di Teano spalanca le porte al grande pubblico dei visitatori, esperti e appassionati. Infatti, da oggi e fino al 31 ottobre sarà possibile vedere, respirare, vivere, le grandi scoperte frutto di questi ultimo dieci anni di scavo. Un viaggio illustrato, con appositi cartelli in grado di parlare il linguaggio dei bambini e quello degli adulti e degli esperti (come nelle intenzioni dell’ideatore, l’archeologo Francesco Sirano) che parte dall’età Augustea (ossia del primo periodo: 30 – 40 avanti Cristo) per arrivare a quella Imperiale del 240 dopo Cristo: tra elementi architettonici, statue, arredi di marmo, decorazioni in tufo, stucchi e terrecotte. Tra le scoperte spicca il grandioso capitello di lesena figurato alto quasi un metro e settanta, un torso femminile e una mano maschile appartenenti a statue colossali, non solo raccontano una storia durata oltre quattrocento anni ma illustrano l’organizzazione e la tecnica dell’immenso cantiere e delle maestranze che costruirono un edificio scenico alto quasi trenta metri. Ceramiche di età medioevale e moderna, una parte delle quali prodotte proprio dalle fornaci insediatesi sulle rovine, continuano il racconto della vita quotidiana dal Gastaldato longobardo alla contea dei Marzano. Ad anticipare ieri alla stampa l’apertura della mostra, per l’amministrazione comunale c’erano il sindaco di Teano, Raffaele Picierno e l’assessore al turismo Rosaria Pentella. “La città sta vivendo un’occasione unica per diventare il punto di riferimento di tutto il Sud Italia. Occorre però una reazione corale e coraggiosa della società, del commercio e dell’imprenditoria per creare un indotto capace di non lasciarsi sfuggire l’occasione”. “L’occasione di cui parla il sindaco – ha proseguito Pentella – passa attraverso il turismo culturale e archeologico. Noi faremo la nostra parte”. “Obiettivo della mostra – ha aggiunto Sirano – è quello di essere un punto di riflessione di questi ultimi dieci anni di scavi e ciò ci consentirà di fermarci a riflettere sui passi da compiere per il prossimo futuro”. Curatore della mostra è lo stesso Sirano, l’assistenza scientifica è affidata a Rosaria Sirleto, Paola Iannaccone, Pasqualina Lanna e Ada Palermiti.
L’allestimento è di Raffaele Donnarumma e Eva Nardella, mentre la direzione artistica è di Aurelio Gatti.