La solenne cerimonia funebre con la quale si è voluto dare l’estremo saluto alla religiosa morta in tragiche circostanze la scorsa settimana, è racchiusa praticamente tutta nell’omelia di S.E. il Vescovo Arturo Aiello. “Quando scompare una persona siamo portati a giudicarla per quello che hanno fatto o detto prima di lasciarci. Ci dimentichiamo di tutta una vita, di quanto quella persona ha fatto, di come ha vissuto e dei valori che ha lasciato” Più o meno questo il concetto espresso dal Vescovo, quasi a voler invitare tutti ad abbandonare di concentrarsi sulle circostanze della morte e non sul contenuto della sua vita.
Suor Eugenia era depressa, in questi ultimi tempi si era ingiustificatamente formata nella sua mente la convinzione che qualcuno volesse allontanarla dal Monastero dove ella aveva trascorso gran parte della sua vita. A nulla sono valse evidentemente le assicurazioni della Madre Superiora che, più volte ha cercato di convincerla che quella era la sua casa e che lo sarebbe stato fino a quanto lei avesse voluto. ““Suor Eugenia certamente starà chiedendo perdono alle consorelle per il grande dolore che ha riservato loro e la sua morte non intacca l’onorabilità delle suore di S.Caterina”, questa frase pronunciata dal Vescovo quasi a voler zittire tutte le versioni fantasiose e per certi versi calunniose circolate sulla stampa in questi giorni e che non rendono giustizia alla verità, semplice.
Tanta gente era presente nella piccola chiesa di S.Caterina, molti stazionavano all’esterno in attesa di poter dare l’ultimo saluto alla umile serva di Dio. Nel più assoluto silenzio, come si addice ad un Ordine che del silenzio ha fatto la sua principale caratteristica, la salma di Suor Eugenia ha lasciato il Monastero per fare ritorno nel suo paese natale.
A.G.