– SALUTO IL RE DI… TEANO –
La frase risuonò improvvisa, stentorea e roboante nel buio della fredda stanza dove i Santi erano stati costretti a spostarsi per potersi ancora concedere alla vista ed all’adorazione dei fedeli. Si era infatti verificata tutta una serie di impedimenti fisici (strada bloccata, pericolo di crolli, pandemia imperante) che durava ormai da anni nella affermata incuria amministrativa, ed il trasferimento si era reso inevitabile.
– SALUTO IL RE DI… TEANO –
-“Cosimooooo. Ma che dici? Te l’ho detto tante volte: i peperoni la sera non li devi mangiare, che poi fai una nottata e mi svegli, mondo cane!”
-“Scusa, scusa Damià. Hai ragione, hai ragione, ma non resisto: mi piacciono troppo” bofonchiò il buon Cosimo sbadigliando come un gatto.
-“Embè? Che ti sei sognato? Chi è questo re di Teano che hai salutato?”
-“No, no. E’ che non ci capisco più niente: le ricorrenze storiche che vengono onorate tre giorno dopo, o non lo vengono affatto; con modalità che non rappresentano il loro significato e da personaggi che c’entrano come i cavoli a merenda, i quali sono notoriamente peggio dei peperoni a cena, su tematiche che sanno di posticcio. E allora si confondono i ricordi, le idee e la partecipazione all’evento, che perde la sua importanza perché si parla di altri cacchi: si ha l’impressione che si fanno perché s’anna fa’. Perciò me se ‘mbroglia ‘a cervella!”
-“Questo è vero. Ma non si può essere sempre ripetitivi: la corona di fiori, la banda per il paese, il discorso delle autorità; diamoci una smossa ogni tanto.”
-“Forse è anche così: ma se, ad esempio, ricordi la eruzione del Vesuvio è perché la tua mente torni ossequiosamente a ricordare quel tragico avvenimento: che cacchio c’entra parlare di “resilienza” (altro maledetto termine che fino a cinque anni fa nessuno conosceva e che oggi udiamo usare cento volte al giorno dal primo stronzo che capita). Se vogliamo parlare d’altro facciamolo, ma senza prendere per occasione la sofferenza di quell’evento.”
-“E sono d’accordo anche su questo, Cosimo. Ma il saluto al re di Teano da dove ti è uscito?”
-“Sì, ti spiego: la mia confusione è tale che, seguendo le indicazioni ed i comportamenti del nostro sindaco non si riesce mai a capire, forse per la sua magnanima volontà di stare con tutti, con chi cavolo stia in effetti. Dalla lista civica al Pd, dal Pd di Caserta, ma non a quello di Sessa, al di fuori del Pd, da De Luca a Mastella. Allora l’impressione che usi tutti noi, da lui rappresentati, per seguire un suo iter politico personale, si fa sempre più forte. Per non dire che tutto ciò lo distoglie ulteriormente, se mai ve ne fosse ancora bisogno, dai reali immensi problemi della città. Per cui un convegno organizzato per parlare, in occasione della centenario del Milite Ignoto, della “periegesi transustanziale del procopio” sembra creato non per altro fine che per contattare il relatore, che magari col procopio manco c’entra granché”.
-“Evviva, evviva: tutto perfetto. E allora salutiamo assieme il Re di Benevento, il Re di Salerno e, perché no, anche il Re di Teano”.
E ripresero a dormire tranquilli; tanto il problema li riguardava molto da lontano.
Claudio Gliottone