Una fase del lancio del Torymus, antagonista del Cinipide
Castagneti a rischio, si prospetta all’orizzonte una lentissima ripresa ma c’è poco da essere ottimisti. La raccolta è ormai alle porte e la situazione attuale degli alberi lascia ben sperare in un piccolo ma non certo miglioramento. “ Quest’anno – ci spiega Leopoldino Zanni, uno dei produttori – dovremmo riuscire a recuperare all’incirca un 30% del raccolto, sempre che la situazione non precipiti nei prossimi giorni. Se tutto andasse per il verso giusto, rappresenterebbe comunque un grande risultato a fronte del raccolto zero degli ultimi anni che hanno messo in ginocchio l’economia agricola castanicola della zona.”
Casafredda, zona a nord di Teano, è stata tra le più colpite, in passato si è organizzata autofinanziandosi nella lotta al cinipide galligeno insetto che, da tempo, troppo, ha infestato i castagneti dell’intero territorio del vulcano di Roccamonfina, rendendo praticamente nulla la raccolta del frutto, una vera catastrofe per un territorio a prevalente vocazione agricola. “I nostri castagni – continua il produttore – sono attualmente infestati non solo dal cinipide ma anche dalla cidia, insetto per così dire autoctono, ma che ha attaccato gli alberi in maniera molto più violenta rispetto al passato e rischia di compromettere ulteriormente la situazione.”
Diversi, nel tempo, sono stati i lanci del Torymus, insetto antagonista del cinipide, nel tentativo di porre riparo a una vera e propria distruzione dell’ecosistema. A quanto pare quest’anno i produttori potrebbero intravedere i primi effetti benefici degli interventi avvenuti prevalentemente nel territorio al confine tra Roccamonfina e Teano. In effetti i risultati della lotta biologica, come hanno ampiamente spiegato agronomi esperti, impiegano qualche anno prima di rendersi visibili. Il Torymus sinensis Kamijo è un imenottero, parassitoide larvale del cinipide del castagno. Compie una sola generazione all’anno (come il cinipide) e la popolazione è costituita sia da maschi che da femmine. L’adulto sfarfalla in primavera dalle galle secche presenti sul castagno. Cinipide, cidia, la situazione è di quelle disperate ma, ad oggi parrebbe, non irrecuperabili, la natura deve fare il suo corso per riequilibrarsi e , invero, anche difendersi dall’uomo troppo spesso esclusivamente piegato alla logica del profitto e irrispettoso della terra e dell’ambiente.
Alfonsina Antinolfi