Di fronte abbiamo il primo assessore esterno nella storia del nostro comune. L’assessore alle finanze il dottore Eduardo Sacco, noto ed affermato commercialista locale che ha deciso di dedicare parte del suo tempo alla gestione della cosa pubblica. Una poltrona scomoda perché se aumentano le tasse la colpa è sua, se non ci sono i soldi per pagare i servizi la colpa è sua e se c’è qualcosa di soldi per fare qualcosa nessuno se ne accorge e noi, fuori intervista, gli abbiamo chiesto: Ma perché lei con l’attività professionale così bene avviata ha deciso di impegnarsi in questa avventura complessa e fortemente responsabilizzante? “E’ scontato: l’amore per la mia città e il desiderio di mettere a disposizione della comunità la passione e l’impegno con cui ho sempre svolto il mio lavoro”. Ci avremmo giurato!
L’intervista è stata rinviata di qualche giorno perché il Primo Cittadino ci avvertì: non pubblicate notizie sui conti del Comune se non sono stati prima verificati, evidentemente la stessa raccomandazione l’aveva fatta anche al suo principale collaboratore. E allora, prudenza per prudenza l’assessore Sacco ci chiese di attendere per l’intervista ed ora che è qui davanti a noi ci chiede di fare una breve premessa, in merito delle notizie:
“Non farò mai mancare le necessarie informazioni sulla situazione finanziaria dell’Ente ai nostri concittadini, prima perché è un loro legittimo diritto e poi perché un amministratore che dice le cose come realmente stanno trova più facile realizzare i progetti per la gestione dell’ordinario, ma soprattutto per lo straordinario, perché il cittadino contribuente sa che potrà sempre controllare che fine fanno i suoi soldi”
A proposito dei soldi ma era proprio necessario rinnovare la concessione alla Pubblialifana per la gestione Tares?
“Temevo che non mi facesse questa domanda, perché è un argomento che non è stato compreso neanche nell’ultimo consiglio comunale e quindi va chiarito. Intanto preciso che il contratto con la Pubblialifana era stato già prorogato dalla vecchia amministrazione fino al 30 giugno 2013 e il recente decreto legge n. 69 del 21.06.2013 sembra disporre, ope legis, una proroga automatica al 31/12/2013. Per prima cosa ci siamo preoccupati di rateizzare in quattro rate il pagamento della tassa, altrimenti i cittadini, senza la delibera approvata dal consiglio comunale nella seduta del 27 giugno, avrebbero dovuto versare, entro il prossimo 15 luglio, tre rate delle quattro previste dall’art. 14 del D.L. 201/2011, in pratica i tre quarti della tassa in un’unica soluzione. Ciò sarebbe stato inaccettabile ed improponibile ai nostri concittadini. Prevedere poi che le prime due rate (scadenti a fine luglio e fine settembre) siano commisurate alla TARSU del 2012 ha la sua ratio nel semplificare le modalità di versamento in attesa dell’approvazione del regolamento TARES e consentire all’Ente, nel contempo, di incassare una parte della tassa. E’ questo il provvedimento che il consiglio ha approvato e non la proroga della concessione alla Pubblialifana, come qualcuno “strumentalmente” ha voluto far credere.
Si ma da luglio poteva subentrare l’Ufficio Tributi comunale e risparmiare un bel po’ di soldini!
Teoricamente sembrerebbe così, ma la realtà è un ‘ altra. Intanto gestire circa seimila contribuenti non è cosa semplice, ci vogliono le attrezzature (computer), i programmi, le banche dati, il personale debitamente addestrato e tutto questo non lo si può organizzare in un mese. Chi non vuole vedere la realtà ci vuole per forza attribuire poteri e risorse che non abbiamo, soprattutto non abbiamo avuto la risorsa temporale.
Quanto ci è costato l’aggio pagato alla Pubblialifana per l’anno 2012 e quali accertamenti ha fatto per verificare eventuali totali o parziali evasori?
La sommatoria delle fatture emesse dalla Pubblialifana nel 2012, per l’intera gestione dei tributi, ammonta esattamente ad euro 186.771,96. Dal bilancio non si rilevano somme che il comune avrebbe incassato a seguito dell’emissione di avvisi di accertamento. In merito all’azione accertatrice, voglio precisare che l’Amministrazione non ha intenzione di far emettere avvisi di accertamento “in rettifica”, vale a dire che accertino maggiore base imponibile, viste le precarie condizioni economico- finanziarie dei teanesi, ma vuole sicuramente che chi non paga ovvero non ha mai pagato incominci a farlo. Ciò è necessario per realizzare quella tanto auspicata equità fiscale, anche attraverso il contenimento della pressione tributaria, e migliorare l’assetto finanziario dell’Ente.
Allora come procederete per il secondo semestre 2013?
Gli avvisi di pagamento e i bollettini delle prime due rate saranno stampati dalla Pubblialifana a cui riconosceremo solo il compenso per la stampa e l’invio, poi dovremo procedere all’approvazione del regolamento TARES e bilancio 2013 e successivamente gestire in house (cioè con gli uffici del Comune) i tributi, fatte salve, ovviamente, eventuali diverse disposizioni legislative che dovessero intervenire in materia.
Ora che sta svuotando il sacco, possiamo andare con ordine? Il bilancio comunale tecnicamente come si presenta?
Il bilancio, così come è formulato, è tecnicamente e apparentemente equilibrato. C’è però un problema di liquidità spaventoso ed un altrettanto preoccupante indebitamento che può essere sintetizzato con questi numeri:
– Un’anticipazione di tesoreria (al 3.7.2013) per Euro 1.047.097,84, su un’anticipazione complessivamente accordata dalla Banca Popolare di Ancona di Euro 2.393.117,00. L’anticipazione è sostanzialmente un prestito concesso dal Tesoriere, su cui il Comune deve corrispondere gli interessi, è come l’affidamento bancario concesso al cittadino o all’impresa (in questo momento, per intenderci, il comune sta lavorando con lo “scoperto bancario”). E’ significativo far rilevare che il predetto importo di euro 1.047.097,84 è già al netto dell’incasso della prima rata IMU del 2013 di euro 732.172,91, altrimenti l’anticipazione sarebbe stata di euro 1.779.270,75 !
– Un debito nei confronti dell’ENEL di Euro 843.000,00 da settembre 2012 (da maggio pende una diffida di sospensione da parte dell’ENEL che se non soddisfatta può provocare il totale black out di tutta la città
– Crediti vantati (al 31.12.2012) nei confronti del comune da fornitori di beni e servizi per Euro 1.468.386,20 (per questo debito è stato chiesto un mutuo alla Banca Depositi e Prestiti accordato solo per Euro 915.639,32).
Risulta perlomeno strana la situazione creatasi con l’ENEL, come sia possibile che si sia creato un debito così forte?
Per quanto riguarda l’ENEL, consideri che nel corso degli ultimi tre anni si è avuto un incremento del consumo energetico di oltre il 50%, passando da Euro 864.530,00 del 2010 a Euro 1.331.576,00 nel 2012. Il maggiore incremento lo hanno fatto registrare i pozzi per l’emungimento delle acque, per il solo 2012 hanno consumato oltre 560.000 euro di energia elettrica e la pubblica illuminazione (costo di 553.000,00 euro).
Si consideri, inoltre, che il solo costo del personale ha assorbito per lo scorso anno un importo di circa euro 3.300.000,00. Si aggiunga, altresì, che le voci di bilancio ed il relativo risultato, si basano su previsioni di incasso (residui attivi, cioè crediti vantati dal comune), quando poi in periodi di crisi come quello che stiamo vivendo, tutte le voci di entrata in qualche modo ne risentono, talché potrebbero rivelarsi risorse solo teoriche che non affluiranno mai nelle casse del comune. Esperti della riscossione affermano che dalla riscossione coattiva (cioè quella imposta dall’Ente dopo l’omesso o parziale versamento spontaneo) non si incassa più del 35/40 per cento.
Ritornando all’ENEL si tratta di una cifra paurosa ed un incremento ingiustificato!
Certamente occorrerà verificare cosa realmente accade nella gestione dell’acquedotto e cosa provoca un incremento di costi tanto elevato. La pubblica illuminazione è costata, come già ricordato, per il solo anno 2012 euro 553.000,00. Pensi che dal 2013 questa cifra inciderà direttamente sulla tariffa TARES, quindi totalmente a carico dei cittadini, oltre alla quota per manutenzione delle strade.
Ma come pensate di porre argine a queste emoraggie e recuperare parte di liquidità?
Ho fatto cenno ai residui attivi, cioè quelle somme che avremmo dovuto incassare e non abbiamo incassato, per esempio al 31.12.2012 ci sono euro 2.106.980,00 di Tarsu e addizionale non incassati (abbiamo chiesto alla Pubblialifana di fare una ricognizione sulle situazioni debitorie anche afferenti il servizio idrico integrato) a questo si aggiungano euro 3.209.914,00 di trasferimenti statali, regionali e dei comuni di ambito non ancora incassati, considerato peraltro che per la sola voce di assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alle persone ci sono impegni (dal conto del bilancio 2012) per euro 2.167.292,00, importi assolutamente rilevanti per i quali stiamo avviando uno scrupoloso, doveroso e minuzioso controllo.
E’ importante che i cittadini sappiano anche che per i servizi delle politiche sociali il comune di Teano (essendo capofila) ha dovuto contrattare dei mutui per pagare le prestazione del Consorzio NESTORE per servizi effettuati anche a favore dei cittadini di altri comuni (Pietravairano, Roccamonfina, ecc.) i quali sistematicamente non adempiono a trasferire (a favore del nostro comune) i soldi di loro competenza.
Ci sembra di capire che tutto quello che si può fare e che dipende dalla capacità e volontà degli amministratori, è quello di dare regole precise per il funzionamento dei vari settori, occorre individuare i responsabili dei vari procedimenti e legare, ove possibile, anche parte del salario ai risultati raggiunti.
Ci riferiscono di interventi manutentivi in molti settori gestiti autonomamente dalle ditte chiamate ad effettuare gli interventi senza che alcun tecnico comunale sia mai intervenuto nella fase di intervento, ma questo è solo un esempio. Cosa ci dice in proposito?
Dico che è necessario che l’amministratore attui principi di sana gestione, recuperando efficienza, efficacia ed economicità nell’azione di governo della città, utilizzando al meglio le risorse disponibili a cui dare le giuste regole e gli strumenti per realizzare gli obiettivi che l’ente gli da. Questo non è solo un modo per evitare facili alibi, a chi di fatto non ha voglia di fare, ma soprattutto di dare la possibilità a chi invece ha voglia e capacità di fare, di farlo bene e con vera e sacrosanta gratificazione professionale.
L’intervistatore a questo punto dovrebbe dire basta, i lettori dovranno prepararsi ad una full immersion nella finanza locale raccontata, gliene dobbiamo dare atto, con linguaggio semplice e quindi comprensibile ma, e in tutte le buone famiglie c’è sempre un ma, l’assessore Sacco è un fiume in piena, vorrebbe non un articolo ma un saggio. Non ne abbiamo la possibilità ma qualche altra cosa gliela dobbiamo, per completezza di informazione ma anche perché incuriosisce anche noi:
Lei ha assunto anche l’incarico del personale. Non le chiedo un giudizio sulle persone, ma almeno sulla adeguatezza o meno questo lo può dare!
"Tutti i dipendenti del comune adeguatamente motivati e coordinati, in uno spirito di reciproca e fattiva collaborazione, sono in grado di contribuire al corretto ed efficace andamento della macchina amministrativa".
A che punto è il lavoro di riorganizzazione e risistemazione degli incarichi di posizione, oggetto di tante polemiche?
"Al momento stiamo lavorando per stabilire i criteri per conferire gli incarichi di posizione organizzativa. Sull’argomento è importate precisare che l’Ente non ha voluto “rimuovere” le posizioni in essere per una oscura volontà politica, ma semplicemente perché la legge, finora non applicata, richiede la previa individuazione dei criteri, cosa che stiamo facendo in collaborazione con gli stessi responsabili del personale, in un clima di assoluta trasparenza come dimostra l’apposita delibera di Giunta, nonché i provvedimenti del Sindaco e del Segretario".
Avete intenzione di lasciare il membro monocratico per la valutazione dei risultati o pensate di ritornare alla triade?
"E’ un argomento che non abbiamo ancora affrontato".
L’intervista è davvero terminata ma un’ultima domanda ci sembra inevitabile:
– Il suo aspetto è meno pimpante e vigoroso di come appariva in campagna elettorale, qualcosa la spaventa?
"No, non sono spaventato, mi preoccupa solo se non dovessi riuscire a spiegare bene ai nostri cittadini la situazione in cui ci troviamo e tutte le azioni che saremo, conseguentemente, costretti a porre in essere".
Rivolgetevi sempre alla gente, usate il linguaggio della verità e abituate la gente a giudicarvi sulla base dei risultati.
L’intervista finisce qui ma siamo consapevoli di non aver potuto affrontare esaurientemente l’argomento spigoloso ed ostico della finanza comunale ma contiamo, se ce ne sarà data l’opportunità, di continuare l’opera di informazione soprattutto in previsione del fatto che, certamente l’attuale amministrazione si troverà a dover richiedere ai cittadini contribuenti altri sacrifici per far fronte alla denunciata emergenza ed alle disposizioni normative che si accavallano ogni giorno in funzione del cattivo andamento dell’economia nazionale.
Antonio Guttoriello