i lasciano correre le ormai quotidiane pretestuose illazioni sull’operato dell’Amministrazione, del resto risultano essere quasi fisiologiche e spesso causa di sorrisi, ma, certamente, non si può non rettificare quanto scritto in questi giorni a proposito di presunte irregolarità procedurali che l’Amministrazione avrebbe commesso nel procedimento di presentazione ed approvazione del bilancio di previsione 2014.
Come pure necessitano di precisazioni le gratuite e inconsistenti affermazioni circa “tentativi ingenui dell’Assessore “ o “ una autosufficienza ostentata in più occasioni da una maggioranza che privilegia l’apparire alla sostanza “ o ancora “assenza di spunti di interesse o colpi di genio nel Bilancio di previsione”.
Per discorrere di così delicate questioni e, prima di riportare fuorvianti deduzioni indirette, occorre seguire un buon, vecchio iter logico: a) quando si parla di irregolarità procedurali, bisogna, innanzitutto, ricercare la fonte di regolarità, rectius la modalità prescritta dalla fonte normativa di riferimento; b) si tenta di leggere la fonte in maniera disinteressata, ricercandone la ratio e l’oggettiva funzionalità; c) si fanno le considerazioni del caso.
Attuando tale approccio anche al caso di specie (iter di approvazione del bilancio) si delinea il seguente quadro:
a) la fonte di riferimento è l’art. 77 del Regolamento comunale di contabilità rubricato, appunto, “ Presentazione degli strumenti di programmazione”, il quale dispone che: “ 1. almeno 15 giorni prima della data di convocazione del Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio, la Giunta comunale approva, con formale deliberazione, la relazione di cui all’art.52, nonché gli schemi : a) del bilancio annuale; b) della relazione previsionale e programmatica; e) del bilancio pluriennale. 2. Nei 5 giorni successivi i documenti di cui sopra ed i relativi allegati vengono presentati al Consiglio comunale, unitamente alla relazione del Collegio dei Revisori prevista dall’art.76. 3. Nei 7 giorni successivi al termine indicato al precedente comma 2 i consiglieri comunali possono presentare emendamenti agli schemi di bilancio deliberati dalla Giunta … ;
E’ irrefutabile, quindi, che pur non sussistendo alcuna irregolarità procedurale, sicché gli atti del Consiglio sarebbero stati assolutamente validi e regolari, lo scrivente, di fronte alle doglianze della minoranza, che lamentava di aver avuto poco tempo a disposizione per leggersi i documenti, non fece un tentativo abbastanza ingenuo, come impropriamente afferma l’articolista, ma fece un gesto di buon senso e di disponibilità verso la minoranza consiliare, proponendo anche la riapertura dei termini per presentare gli emendamenti, possibilità che rappresenta l’aspetto di maggiore rilevanza “sostanziale” e “partecipativa” dei Consiglieri alla formazione del documento contabile più importante dell’Ente. Si aggiunga, altresì, che sempre l’ingenuo assessore si rese disponibile anche per due sedute della Commissione Bilancio per fornire il suo contributo nell’esame ed approfondimento dello schema di bilancio.
Dai fatti testé riportati, appare francamente difficile sostenere e quindi accettare che questa Amministrazione dia rilevanza più alla forma, ovvero all’apparire, che alla sostanza, mi sembra invece vero il contrario !
Ancora, ma solo per non essere incompleti, vorrei invitare l’estensore dell’articolo “Un bilancio di previsione tormentato” a leggersi l’art.24, ultimo comma dello Statuto Comunale, laddove è testualmente scritto : “ gli assessori esterni possono partecipare alle sedute del Consiglio e intervenire alla discussione, ma non hanno diritto di voto “. Dunque, caro giornalista dove ha letto che lo scrivente non ha la possibilità di intervenire nelle discussioni che afferiscono lo svolgimento del Consiglio ?
Circa poi i contenuti del bilancio, invito qualsiasi interlocutore ad affrontare l’argomento anche in una sede pubblica (oltre ad assistere al prossimo Consiglio del 10 ottobre) e discutere di aspetti reali e non limitarsi a sterili e generiche asserzioni.
Eduardo Sacco