. . . Sì, viaggiare…evitando le buche più dure… (Mogol – Battisti)
Fino a qualche settimana fa una nota casa automobilistica reclamizzava in televisione una sua automobile, sottolineandone, in particolare, la stabilità e gli ammortizzatori: e per farlo mostrava sul video l’andatura della vettura per le strade di Budapest, dicendo chiaramente che resisteva alla grande, e lasciando trapelare tra le righe che poche città d’Europa avessero le strade disastrate come quelle di Budapest. La réclame è sparita da un pezzo, forse, supponiamo, per le motivate rimostranze del Governo Ungherese. Ci duole, sia per la figura fatta dalla casa automobilistica, sia per il presunto primato delle strade di Budapest, che …contrasterebbe fortemente con il nostro. E allora consentitemi di suggerire a quella Casa di auto di venire a testare la sua vettura sulle nostre strade; in particolare segnalerei la Teano-Casi, sia di accesso al paese che nel suo interno. Cose da fine del mondo! Buche e disconnessioni quante mai potreste immaginare che esistano; per di più sono stagionate, datano da lunga pezza, ed aumentano e si allargano giorno per giorno: che grandezza dei Dio! E solo un anno fa, proprio a ridosso di una campagna elettorale durante la quale tutti i competitori, ed in particolare i vincitori, facevano a gara a prometterne la immediata restaurazione, le cose si aggravarono subito , grazie ad infiniti scavi fatti in rapida successione per riparare una perdita d’acqua manifestatasi lungo quella strada (ne furono fatti almeno dieci nuovi di zecca, come per una superba caccia al tesoro). E le buche, secondo il rigido protocollo dell’Ufficio Tecnico comunale, non furono degnate neppure di una minima ricopertura, effettuata magari con brecciolino residuo o con la stessa terra rimossa. Come possiamo non esserne fieri? Come possiamo non goderci fino in fondo questo primato? Budapest …”ci fai un baffo!”, avrebbe detto sempre l’amato Totò, che mi piace citare spesso perché incarnazione legittima e solenne dello spirito italiano, e meridionale in particolare. E allora invitiamo con tutti i crismi della ufficialità la predetta casa costruttrice a venire a testare la sua automobile su questa strada. Vedremo se “sarà cacchia” di riportarsela indietro con tutti i bulloni al proprio posto! Ma almeno noi non protesteremo: nemmeno per questo. Eppure, a smentire queste mie “elegie frazionali”, sui giornali locali ed anche su questa testata, non v’ha giorno che non apprendiamo di un profluvio di migliaia di euro in arrivo, per grande goduria del nostro Sindaco, da parte della Provincia, della Regione, dello Stato, dell’Europa, dell’America, del Bangladesh, dell’Arabia Saudita, del Kenya e del Portorico. Migliaia di euro che serviranno per le strade, per l’ospedale, per gli edifici scolastici, per la mensa scolastica… e persino per non far pagare le nuove tasse sulle sigarette e, potenza illuminata di questo governo, sulle merendine! Voi non ci credete? Noooo? Suvvia, fate i bravi. Arriveranno, arriveranno, ma solo se mangerete i tortellini imbottiti con il pollo, se staccherete il crocefisso dai muri, se giocherete non a “testa o croce”, ma a “testa e non testa”, perché non bisogna neppure lontanamente pensare di poter offendere ideologie religiose sempre più suscettibili. Ed arroganti, aggiungo io. E allora come non ripetere ancora una volta la frase sempre di Totò? “Ma mi faccino il piacere, mi faccino”! E intendo tutti: la casa automobilistica, per il cattivo gusto, quelli che promettono di riparare le buche, per la bugie, quelli che aspettano ed enfatizzano sovvenzioni da favole, per la loro costanza a gettar fumo negli occhi e prendere in giro i concittadini, e, soprattutto, quelli che, più realisti del re, vogliono togliere il crocefisso dai muri. E se questo (Dio ce ne scansi e liberi) è un Ministro della Repubblica Italiana, “mi faccia il piacere” due volte! Non credo di dover specificare che il “mi faccia il piacere” è un dolce eufemismo usato da persone educate per non esclamare un solenne , profondo, sentito, liberatorio e condiviso: “MA VA’ A FAN C…..”!
Claudio Gliottone