Ora che l’avversario è stato messo fuori dalla porta, ora che le bugie e le speculazioni hanno fatto ciò per cui erano state costruite, ora che gli amici degli amici sono tornati a governare, ora che le feste e festicciole sono tornate a calmare gli animi e ad annebbiare le menti, ora che le promesse messianiche ubriacano i corpi mollicci degli adepti, il territorio sidicino, la tutela dell’ambiente, la salvaguardia del nostro futuro, l’agricoltura biologica, il turismo consapevole, non interessano più, non sono più di moda, non sono tra i pensieri a cui dar retta. Ieri sera in un’aula del Consiglio desolatamente deserta è andata in scena una rappresentazione tragica e comica allo stesso tempo. Era in discussione la possibile autorizzazione regionale ad un impianto di rifiuti presente sul nostro territorio. Al di là della totale impreparazione della maggioranza consiliare che ha dimostrato ampiamente di non essere nemmeno a conoscenza dell’argomento insidioso di cui si discuteva, nessun comitato, nessuna associazione, nessun esperto dell’ultima ora, nessun rappresentante di alcuna istituzione, nessun gruppo di cittadini ha ritenuto di assistere e ascoltare per capire. Le “magliette bianche”, esibite in passato spavaldamente e impunemente anche da chi aveva la coscienza più sporca del petrolio, sono state piegate e messe a riposo a giugno dell’anno scorso. Le manifestazioni, gli incontri, le commissioni, le discussioni, a cui il Sindaco dell’epoca non era metodicamente invitato e la cui eventuale presenza era sgradita e ritenuta inopportuna, oggi hanno lasciato lo spazio al vuoto assoluto, al nulla pneumatico, al buio impenetrabile. Le offese ignoranti, gli sberleffi a comando, i pettegolezzi precostituiti sono armi oramai scariche, hanno esaurito tutte le infamanti munizioni. Oggi non è più conveniente, oggi non è redditizio, oggi non ne vale la pena, oggi la cattiveria, l’incompetenza e la presunzione possono rimanere chiuse lì nello stesso cassetto dove quelle “magliette bianche” sono state riposte e fanno ancora la loro bella figura: candide, pulite, lavate e immacolate … ma sono solo e soltanto magliette, cioè capi di abbigliamento che passano di moda. La coscienza, la moralità, il rispetto, il senso civico, la passione disinteressata per la democrazia, la supremazia dell’interesse pubblico, non sono come gli abiti, che si limitano a nascondere il corpo di una persona, ma sono i mattoncini del DNA di un cittadino consapevole, sono qualità che nessuna “maglietta bianca” può donare, sdoganare o camuffare.
Nicola Di Benedetto