Abbiamo ricevuto alcuni messaggi non proprio carini diretti alla nostra Redazione sulla vicenda che ha riguardato l’assegnazione di un incarico tecnico da parte del Comune di Teano all’architetto Antonio Diana, cognato del Presidente del Consiglio Comunale, avv. Carlo Barra.
In pratica ci si accusa di non aver pubblicato la notizia con tanto di foto dell’incarico, così come avrebbe fatto un altro giornale online e naturalmente sono seguiti i commenti e la conclusione, logica, per chi li ha scritti, che questo giornale quando si tratta di questa Amministrazione ci va molto leggero (parole testuali) o addirittura sarebbe omissivo.
Ci verrebbe voglia di pubblicare tutti i messaggi, quelli che abbiamo appena citato e quelli che invece la pensano proprio tutto il contrario. E’ normale, ognuno spinge il carro dove vuole o gli necessita. Noi non abbiamo carri e quindi non siamo impegnati a spingere nessuno.
In merito alla vicenda, sfuggita alla redazione per il solo fatto di non avere una redazione fissa ma affidata alla disponibilità individuale, per chi non avesse letto l’articolo in questione, ribadiamo che essa è riferita alla pubblicazione del documento con il quale la Segretaria Generale del Comune ha conferito l’incarico all’architetto Antonio Diana ,di verificare la staticità e affidabilità della palestra comunale per poterla mettere a disposizione dei potenziali utenti. L’importo dell’incarico è di Euro 5000, con procedura di incarico diretto, giustificato da motivi di urgenza. Il problema di tanto scalpore non è tanto sulla regolarità dell’incarico bensì sul fatto che l’architetto è il cognato del Presidente del Consiglio comunale, l’avvocato Carlo Barra.
Alla pubblicazione del documento si è scatenato il popolo del Web ed è stato scritto di tutto. In particolare si addebita al Presidente del Consiglio, la responsabilità di avere in qualche modo contribuito a realizzare quello che forse tecnicamente non sarebbe irregolare ma almeno politicamente si può considerare una grave scorrettezza. I commenti per la verità sono andati oltre ed hanno interessato alcuni provvedimenti assunti dall’attuale amministrazione in termini di incarichi agli amici, parenti, ai sostenitori ed a nomine ritenute non propriamente trasparenti.
Abbiamo tentato di farci rilasciare una dichiarazione dal presidente Barra che però, molto cortesemente, ci ha precisato che non intende rilasciare dichiarazioni ufficiali perché sarebbe sua intenzione valutare se esistono gli estremi per sporgere una regolare querela contro coloro che hanno insinuato un suo diretto coinvolgimento nella vicenda. Sempre ufficiosamente abbiamo però potuto raccogliere un suo sfogo che mentre conferma la sua assoluta estraneità alla vicenda, si dichiara addolorato per quanto accaduto ma precisa che egli non ha potere per fare assegnare incarichi, stante il suo ruolo prettamente politico.
Certo è che con la crisi di lavoro che c’è in giro, rifiutare un incarico anche se solo di 5000 euro , è impresa alquanto difficile e così sarà stato quando l’architetto si è visto assegnare questo incarico. Non avrà pensato di essere il cognato del Presidente del Consiglio ma solo un tecnico cui viene chiesto di svolgere la propria attività dietro corrispettivo economico.
Rosa Chirico