Sull’onda d’oro del Carnevale
Quando si sa, ogni scherzo vale
Noi ci immergiamo una volta all’anno
Dimenticando ogni nostro affanno…..
Venezia, magica città e incanto lagunare vede, in questo periodo
dell’anno, accrescere il suo fascino misterioso in un turbinio di
danze e giocosità….
Ma da dove ha origine questo fantasmagorico gioco di colori, maschere
e costumi?……Dobbiamo fare un bel passo indietro nel tempo….
Le sue origini sono molto antiche:
La prima testimonianza risale ad un documento del Doge Vitale Falier
del 1094, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il
Carnevale viene citato per la prima volta.
Come già nell’antica Roma (vedi panem et circenses), la Serenissima
vide la necessità di concedere alla popolazione, e soprattutto ai ceti
piu’ umili, un breve periodo dedicato interamente ai divertimenti e
festeggiamenti, durante i quali i Veneziani e i forestieri si
riversavano in tutta la città a far festa con musiche e balli
sfrenati. Attraverso l’anonimato di maschere e costumi si otteneva una
sorta di livellamento di tutte le divisioni sociali.
Ora, immaginiamo questa città…questo girovagare di persone che, come
attori in uno scenario fantastico e fiabesco, cercavano la propria
collocazione e avventure, magari di una notte, li’ dove la verità, con
la semioscurità delle calli, o avvolte nella nebbia e con la
complicità delle maschere, veniva vissuta appieno in un erotismo
carnale e forte.
la bellezza di una Venezia tenebrosa, misteriosa, straordinaria e un
po’ scabrosa.
“Qui la moglie e li’ il marito
Ognuno va dove gli par
Ognun corre a qualche invito
Chi a giocar, chi a ballar” (C. Goldoni).
Chi meglio di Carlo Goldoni avrebbe potuto fotografare il Carnevale
narrandone tutta l’allegra sfrenatezza?
Ma il Carnevale ci fa anche riscoprire la storia di Venezia attraverso
le sue spettacolari tradizioni.
Sapevate che a Venezia nel 937 ci fu un assalto dei pirati Istriani?
12 fanciulle furono rapite, ma grazie a un gruppo di valorosi giovani
ritornarono a casa sane e salve.
Da allora ogni anno si celebra la “Festa delle Marie”: 12 ragazze
veneziane sfilano in corteo da S,Piero di Castello fino a S. Marco.
Un’altra impresa mirabile avvenne nel 500, quando un acrobata turco
sali’ fino alla Cella Campanaria del Campanile di San Marco camminando
su una corda tesa da li’ fino alla Piazzetta.
lo “Svolo del Turco” fu riproposto per secoli da equilibristi
temerari, molti dei quali hanno fatto una brutta fine, e poi
trasformato in “Volo della Colombina” con un pupazzetto di legno che lanciava fiori e
coriandoli…..fino a diventare “Il Volo dell’Angelo”, dove una
fanciulla veneziana discende dolcemente in uno spumeggiar di filanti
stelle e coriandoli d’oro.
A Teano il Carnevale quest’anno riprende in grande
stile, grazie alla proloco Tenum Sidicinum di Giuseppe Scala, lo fa
con la sapienza di chi è avvezzo a organizzare, oltre le chiacchiere,
oltre le ripicche, oltre l’orizzonte. Tutti bravi.