Dopo la firma del protocollo, frutto dell’intesa siglata il 7 maggio a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte, dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, i fedeli dopo due mesi hanno potuto finalmente tornare a partecipare alle celebrazioni eucaristiche. Nei giorni scorsi sono state inviate ai parroci tutte le indicazioni relative alle modalità di ripresa: distanza tra i fedeli, posti a sedere ridotti, locali costantemente sanificati e areati, segno della pace omesso per evitare contatti, obbligo di indossare la mascherina, obbligo per il sacerdote di indossare la mascherina e igienizzarsi le mani prima della Comunione, restano vuote le acquasantiere. È ammessa la presenza dell’organista, ma non ancora del coro. Le celebrazioni all’aperto sono consentite, ma solo a condizione che la chiesa non sia idonea o non si possa incrementare il numero delle Messe.
Le offerte dovranno essere raccolte attraverso contenitori “fissi” all’interno della chiesa e non con il tradizionale giro tra i banchi. Inoltre non dovranno accedere in chiesa coloro i quali sono consapevoli di presentare sintomi influenzali o una temperatura pari o superiore a 37,5°. Le Confessioni avverranno in luoghi ampi e areati. Restano ancora vietate processioni e feste patronali. Alle porte delle chiese saranno ben visibili i cartelli con il numero delle persone ammesse e le principali norme da rispettare. A seguito dell’accesso limitato alle celebrazioni, rimarranno attive le dirette in streaming rilanciate attraverso il web e i canali social. Seguiranno le stesse norme igienico-sanitarie anche le celebrazioni di matrimoni, battesimi e le celebrazioni delle esequie. Le celebrazioni della Cresima e delle Messe di “Prima Comunione” sono rinviate fino a nuove disposizioni.
Sono queste le regole fondamentali da rispettare per le messe ai tempi del Covid-19.
Sara Finocchi
