Come vuole la tradizione, lo scorso 24 dicembre, la comunità religiosa si apprestava a festeggiare la nascita di Gesù Bambino dopo aver concluso il tradizionale cenone della vigilia. Antonio Casale, quasi cinquantenne, agente di commercio nel settore alimentare e padre di un bimbo di nove anni, aveva riunito la famiglia e per questo ospiti nella sua abitazione e commensali per la cena prenatalizia erano stati invitati il fratello Raffaele e la mamma Rosa.
Immaginiamo una cena in famiglia, una famiglia unita e di sani principi cristiani. Al temine della cena, Antonio ha voluto accompagnare la madre ed il fratello fino al portone di casa, quasi un addio anticipato perché al ritorno, prima un forte mal di pancia, poi un acuto dolore al petto ed è caduto esanime sulla porta di casa.
A nulla è valso l’immediato arrivo dei sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatarne la morte.
Una morte improvvisa ed inaspettata, Antonio era uno sportivo praticante soprattutto del gioco del pallone, non ha mai nascosto la sua passione per la squadra del Napoli, anche attraverso la partecipazione alla vita del Club Napoli cittadino.
Antonio lascia un figlio G. di appena nove anni e tanta tristezza in città sia per le circostanze che ne hanno caratterizzato la morte giunta proprio in un giorno in cui si festeggia la vita e sia perché egli stesso era riuscito a farsi apprezzare come operatore del commercio e come sportivo.
Ci uniamo al dolore dei fratelli Raffaele e Dino, della madre signora Rosa, del figlio Gaetano e dell’intera famiglia Casale.
Rosa Chirico