Il Presidente Pd, della Commissione Ambiente, Gennaro OLIVIERO, replica alle dichiarazioni, della giornata di ieri, del Consigliere regionale, Avv. Gianpiero Zinzi, riguardanti suoi particolari meriti circa la mancata autorizzazione alla costruzione di un impianto per il trattamento dei rifiuti pericolosi, in Località Santa Croce di Teano. Purtroppo, per l’esponente di FI, si tratta di un dato già alla portata di tutti, desumibile dall’interpretazione congiunta della L.R. 14/2016 e del Piano Territoriale Regionale.
Gennaro Oliviero (PD) – No all’impianto di Teano, Zinzi sbandiera quello che tutti già sapevamo.
“Sorprendente come il consigliere Zinzi si faccia carico di una problematica, quale l’autorizzazione che non sarà concessa, alla realizzazione di un impianto per trattamento rifiuti pericolosi e non, nel Comune di Teano, precisamente in località Santa Croce – il secco esordio del Presidente PD, Commissione Ambiente, Gennaro Oliviero, nel commentare le dichiarazione mediatiche, di ieri, dell’esponente di Forza Italia sulla questione.
La seduta della Commissione Ambiente, dello scorso 26 aprile, in cui fu esaminato il mio maxiemendamento alla Legge Regionale “Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti”, da presentare al Consiglio regionale, vide l’assenza dello stesso consigliere. Ci fosse stato, non gli sarebbe sfuggito che, quanto presentato, in piena sinergia con la Giunta, si avvaleva del parere espresso dall’Ufficio Legislativo”.
“Inoltre – prosegue – nel resoconto del 29 aprile, quando il Parlamentino campano approvò definitivamente il testo proposto dal sottoscritto, per emanare Legge Regionale n. 14 del 26 maggio 2016, non risulta alcun intervento di Zinzi in merito all’articolo 12 che tanto cita nei suoi comunicati stampa.”
“Detto questo, si è semplicemente sbandierato ai quattro venti, ciò che tutti già sapevamo: il combinato disposto del Piano Territoriale Regionale e la legge regionale 14/2016, non consentono che sia rilasciata alcuna autorizzazione per l’impianto di Teano. Avrebbe potuto chiederlo, senza scomodare l’Avvocatura Regionale” – le lapidarie conclusioni di Oliviero.