Ben lungi da ogni sospetta piaggeria, sento doveroso esprimere le mie felicitazioni alla nostra Parlamentare Europea, On. Pina Picierno, per il brillante risultato ottenuto con la nomina a Vice Presidente del Parlamento Europeo suffragato da un alto quorum di preferenze. E’ una nostra concittadina e fa onore alla città al di là di ogni giudizio, che resta politicamente negativo, sul suo diretto interessamento alla vita sociale di essa.
Oggi iniziano, a Camere congiunte, le votazioni per la elezione del Presidente della Repubblica che resterà in carica per sette anni (tempo lunghissimo per ogni democrazia liberale, neppur minimamente giustificato dai pur pochi poteri che ne caratterizzano il mandato).
Elezioni segrete, come segreti (e non dovrebbero) sono i candidati alla carica, scelti dalla classe dirigente dei partiti (o di quello che resta di loro) e dai rappresentanti regionali, senza, a volte, che ne siano essi stessi al corrente. Comprendo che la nostra democrazia sia soprattutto “rappresentativa”, cioè delegata dall’elettorato a scegliere per suo conto, ma non vi pare che si esageri, considerato che stiamo parlando della designazione di chi in massima maniera deve rappresentare ed unire tutto il popolo italiano dal Brennero a Lampedusa?
E’ in base a queste mistificazioni partecipative, che nessuna scusante di tattica o strategia partitica può essere chiamata a giustificare, che ignoreremo fino all’ultimo il nome del personaggio che i nostri delegati a rappresentarci avranno scelto per noi! Tombola!
Nella congerie di trasmissioni televisive, di dibattiti, di incontri, di interviste ed altro che si è fino ad oggi susseguito sui principali media nazionali, ho avuto modo, come voi, di sentire di tutto.
La unica considerazione che ne ho tratto è stata il convincermi ulteriormente della abissale differenza di preparazione, di stile, di profondità di pensiero, di lucidità politica, che differenzia ancora, e nonostante la loro non più verde età, i protagonisti della cosiddetta Prima Repubblica dalla vacuità totale di quelli della seconda; per intenderci i De Mita, i Cirino Pomicino, i Mastella dai Conti, dai Grillo, dai Salvini, dai Letta e dallo stesso Berlusconi.
Gli interventi dei primi sono stati sempre di uno spessore superiore, al quale eravamo abituati e, come sempre accade, non eravamo in grado di giudicarli e di goderli non avendone pietre di paragone: oggi le abbiamo, gli interventi dei secondi, e sono questi a far ben magre figure.
Può non piacere l’opera o la musica sinfonica, ma non si può non apprezzare la sublime maestria di una Callas o di un Pavarotti, di un Toscanini, o di un Muti.
Onore al merito!
Quel merito del quale dovremmo andare alla spasmodica ricerca anche nelle più modeste segnalazioni che saremo chiamati ad esprimere nella ormai quasi imminente primavera di quest’anno.
Non perdiamoci di coraggio.
Claudio Gliottone