Pubblichiamo in calce il ricorso promosso dai Consiglieri Carmine Corbisiero, Nicola Di Benedetto e Pamela Frasca riservandoci di seguire con attenzione l’intera vicenda poiché riteniamo essere un punto cruciale per la vita amministrativa del Comune di Teano.
Il Direttore
2020_12_12-Ricorso_avverso_delibera_Consiglio
Alla Vice-Presidente del Consiglio Comunale
Sabrina De Monaco
Alla dott.ssa Teresa De Rosa
Al Sindaco
Ai Consiglieri comunali
Alla dott.ssa Angelina Licciardi
All’ing. Fabio Maria Passaretti
Al Revisore dei Conti della Città di Teano
Alla Prefettura di Caserta
PEC: protocollo.prefce@pec.interno.it
Alla Procura della Repubblica di S. Maria C.V.
PEC: prot.procura.santamariacapuavetere@giustiziacert.it
Alla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania
PEC: campania.procura@corteconticert.it
OGGETTO: Consiglio comunale del 30/11/2020. Segnalazione abusi. Richiesta urgente.
I sottoscritti Consiglieri Comunali dott. Carmine Corbisiero, ing. Nicola Di Benedetto e dott.ssa Pamela Frasca, componenti dei Gruppi consiliari della Città di Teano “Teano: Identità e Sviluppo” e “Futur@” denunciano le gravi irregolarità e gli evidenti abusi, commessi e reiterati durante e dopo la seduta di Consiglio Comunale dello scorso 30 novembre.
Nel seguito cercheremo di esporre i fatti, di evidenziare i problemi e di circostanziare le nostre richieste.
1) Il verbale della deliberazione consiliare n.26 del 30 novembre 2020 non è aderente a quanto realmente accaduto durante la seduta
In data 02/12/2020 è stato pubblicato all’Albo pretorio on line la deliberazione di Consiglio Comunale n.26 del 30/11/2020 avente ad oggetto: “Bilancio di previsione finanziario 2020/2022 art.193 TUEL – Salvaguardia equilibri di bilancio art.175 TUEL – Assestamento generale – Approvazione”. A tale provvedimento è allegato, alle pagine 2, 3 e 4, il relativo verbale da cui è estratto lo stralcio di seguito annotato
La narrazione di cui sopra non corrisponde a quanto accaduto all’esito della votazione. Infatti, a differenza di quanto ivi annotato, la Segretaria e la Vice Presidente del Consiglio, dopo aver conteggiato e confermato il numero dei voti favorevoli, contrari e degli astenuti volontari, hanno dichiarato che la proposta dell’Amministrazione non era stata approvata per non aver raggiunto il totale degli otto voti, pari alla metà più uno dei consiglieri presenti, e hanno confermato tale epilogo anche dopo le perplessità espresse da qualche Consigliere comunale. Nel corso dei lavori del Consiglio comunale né il Segretario né il Vice Presidente hanno mai dichiarato e comunicato alcunché – circa l’eventuale “errore” commesso – ai Consiglieri presenti alla seduta assembleare. Prova ne sia che gli stessi Consiglieri che avevano votato favorevolmente alla proposta deliberativa in discussione si sono poi alzati dai loro scranni e si sono allontanati definitivamente dall’aula consiliare. In realtà, tutto quello che è stato spacciato per fatti verbalizzati sono invece riferiti a documenti e atti postumi. Infatti solo con le note prot. n. 1896 R.E. del 01/12/2020 a firma del Vice- Presidente del Consiglio e prot. n.15215 del 02/12/2020 a firma della dott.ssa Teresa De Rosa Segretaria verbalizzante dei lavori consiliari in argomento, è stato comunicato ai Consiglieri comunali il presunto errore commesso. A tal proposito ci appare utile ricordare che il verbale, quale atto giuridico annoverabile nella più ampia categoria degli atti certificativi, è un documento finalizzato alla descrizione di fatti compiuti alla presenza di un soggetto verbalizzante (ndr il Segretario comunale), al fine di garantire la certezza della descrizione degli accadimenti constatati; tale documento ha quindi l‘onere di attestare il compimento dei fatti svoltisi e deve costituire il fedele resoconto dell’andamento delle sedute consiliari. Ci appare evidente che per il caso di specie siano stati ampiamente violati tutti i predetti requisiti.
Per tutto quanto sopra invitiamo e diffidiamo la Segretaria verbalizzante dott.ssa Teresa De Rosa e la Vice-Presidente del Consiglio comunale Sabrina De Monaco a voler rettificare il verbale della deliberazione di Consiglio Comunale n.26 del 30 novembre 2020 riportando fedelmente i fatti e gli avvenimenti verificatesi durante la seduta di interesse.
Ci preme, altresì, evidenziare che, in difetto di tale adempimento, saremo costretti a presentare una specifica denuncia alla competente Procura della Repubblica per la falsità dei fatti attestati nel verbale in argomento.
2) Solo il Consiglio comunale può correggere l’eventuale errore.
Qualora intendessimo ammettere – per assurdo e solo per un attimo – che le argomentazioni della Vice-Presidente e della Segretaria verbalizzante circa le esatte modalità di calcolo del quorum funzionale fossero corrette, ci appare utile ricordare che la giurisprudenza prevalente demanda allo stesso Consiglio comunale l’accertamento del possibile errore e la sua successiva rettifica mediante un proprio ulteriore deliberato, dal momento che il Segretario verbalizzante non può modificare alcunché autonomamente dato che la sua funzione è appunto quella di descrivere fedelmente gli accadimenti delle vicende consiliari. Non ci appare ultroneo sottolineare che, per il caso di specie, non ricorrono le condizioni secondo cui il possibile errore possa qualificarsi quale “errore materiale”. D’altronde la modifica del deliberato da parte dello stesso Organo dell’Amministrazione che ha emesso l’atto, sembrerebbe discendere da quanto disposto dal Capo IV-bis della vigente legge 241 del 1990.
A tal proposito ci sembra utile ricordare che, per il caso di specie, non appare inattaccabile e intangibile la ricostruzione normativa relativa alla definizione del quorum funzionale contenuta nelle note sia della Vice-Presidente che della Segretaria. Per tale motivo, non permettere al consesso consiliare di discutere in assemblea su tale delicata e dibattuta questione nascondendosi dietro a comunicazioni amministrative dal contenuto molto opinabile, significherebbe impedire ai Consiglieri comunali di esprimere le proprie valutazioni e soprattutto di argomentare circa gli “usi e le consuetudini” consolidatesi nel corso di anni e anni di democrazia consiliare. Tutto ciò ci appare una gravissima violazione dei diritti dei consiglieri e un premeditato e scellerato attacco alle prerogative del consesso consiliare.
Per tutto quanto sopra chiediamo la riconvocazione del Consiglio comunale per poter discutere nella sede a ciò deputata circa la delicata questione di interesse. In caso di inerzia dell’Amministrazione, chiediamo al Prefetto di attivare il potere di diffida previsto dall’articolo 39 comma 5 del vigente T.U.E.L.
3) La maggioranza ha violato le regole imposte dal vigente U.E.L. ed espone il Comune a possibili e ulteriori danni
Nel corso della seduta consiliare dello scorso 30 novembre, la maggioranza ha approvato una modifica dell’ordine del giorno, chiedendo e ottenendo di discutere per prima la proposta di delibera relativa sia all’assestamento generale e sia al controllo e salvaguardia degli equilibri di bilancio. Per effetto di tale inversione è stata irritualmente rinviata ad un momento successivo la proposta deliberativa relativa al riconoscimento di una serie di debiti fuori bilancio, la cui copertura finanziaria era invece prevista proprio nella delibera dell’assestamento. Ad ogni buon conto, il volontario allontanamento della maggioranza dall’aula consiliare dopo l’imprevisto esito della votazione sulla proposta di verifica degli equilibri di bilancio, ha di fatto impedito all’organo consiliare di discutere e approvare il riconoscimento giuridico dei debiti fuori bilancio per un totale di 107.872,53 euro.
All’attualità, quindi, la mancata discussione e approvazione di tale proposta deliberativa, oltre ad inficiare la veridicità della delibera di verifica degli equilibri, non permetterebbe, come affermato da numerose sezioni regionali della Corte dei Conti, ai funzionari responsabili di procedere al pagamento delle spettanze vantate dai creditori, favorendo quindi la maturazione di ulteriori interessi con evidenti e conseguenti danni economici per il nostro Ente. Inoltre ci appare utile specificare che, per effetto dello scellerato comportamento della maggioranza, si è volutamente perpetrata l’evidente violazione dell’articolo 194 del vigente T.U.E.L. che dispone il riconoscimento dei debiti proprio in occasione della prevista deliberazione di verifica degli equilibri di bilancio.
Per tale motivo, tale nota è inviata alla Procura regionale della Corte dei Conti.
4) La maggioranza ha volutamente impedito ai cittadini di partecipare ai lavori consiliari
Con la convocazione del 24/11/2020, la Presidente del Consiglio comunale aveva formalmente comunicato che la riunione consiliare del 30/11/2020 si sarebbe tenuta in “seduta pubblica”. Per effetto dei divieti sanciti dall’articolo 3 comma 4 del d.P.C.M. 03/11/2020, i cittadini non avrebbero mai potuto assistere in presenza ai lavori consiliari, stante l’inclusione della nostra regione tra le aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello alto di rischio pandemico. Al momento dell’avvio della seduta consiliare abbiamo fatto notare che nessuno si era preoccupato di garantire la pubblicità dei lavori adottando le necessarie misure stabilite proprio con il Decreto del Presidente del Consiglio Comunale n.1 del 07/04/2020. Difatti nessun accorgimento tecnico o tecnologico era stato previsto, oscurando sostanzialmente i lavori consiliari a chiunque fosse invece interessato, violando apertamente e volutamente l’articolo 11 dello Statuto comunale. II disprezzo per i cittadini, per le regole e per la democrazia ha poi raggiunto il suo culmine quando la maggioranza ha pensato bene di superare le prescrizioni statutarie, votando contro i rilievi evidenziati dalla minoranza, come se le mani alzate potessero sovvertire e sconvolgere le leggi.
Per tutto quanto sopra:
- invitiamo e diffidiamo l’Amministrazione a voler riconvocare la seduta consiliare garantendo la pubblicità dei lavori;
- trasmettiamo la presente nota:
- alla competente Procura della Repubblica per le verifiche di competenza;
- alla Prefettura di Caserta, chiedendo di attivare le prerogative previste dall’articolo 39 comma 5 del T.U.E.L., a salvaguardia dei diritti dei Consiglieri e dei cittadini rappresentati.
Per tutto quanto sopra, invitiamo e diffidiamo la dott.ssa Angelina Licciardi e l’ing. Fabio Maria Passaretti, quali titolari degli incarichi ex articolo 109 del T.U.E.L., dal voler assumere impegni o disporre liquidazioni a valere sulle risorse finanziarie rese disponibili dall’iIlegittima approvazione della deliberazione consiliare n. 26 del 30 novembre 2020, per evitare di esporre il nostro Ente a possibili e ulteriori danni. In caso contrario tutti i provvedimenti assunti saranno trasmessi agli Organi competenti per l’eventuale riconoscimento delle rispettive responsabilità personali.
Infine gli scriventi chiedono che la presente nota sia trasmessa anche a tutti i consiglieri comunali, alla dottoressa Teresa De Rosa e al Revisore dei Conti.