Il nostro cammino alla (ri)scoperta del territorio, lungo le frazioni del comune di Teano, questo mese ci ha portati a Versano e Santa Maria Versano. Due frazioni vicinissime, rispettivamente di 300 e 200 abitanti circa. Situate ad un’altezza di 224 e 255 metri sul livello del mare, entrambe distano meno di 10 Km da Teano. Per raggiungerle occorre imboccare la SP91 ( strada provinciale Casale-Furnolo), percorrendo la SS608 ( da e verso Borgonuovo ), oppure dalla strada provinciale Teano-Roccamonfina, attraversando le frazioni di Tuoro, Furnolo, Gloriani, Casale lungo appunto la SP91. Quest’ultimo percorso sicuramente più lungo e tortuoso, è a nostro avviso più affascinante, se non altro per il verde che s’incontra lungo il cammino.
Anticamente esisteva solo Versano come centro cittadino. Nel corso degli anni, nei dintorni della Chiesa di S. Maria Assunta (oggi nella frazione di Santa Maria Versano), i pochi nuclei familiari che vivevano in quei luoghi, andarono via via aumentando, fino a formare una nuova comunità. Si narra, che un’antica usanza dei locali era di recarsi alla Chiesa di S. Maria Assunta, in quanto all’epoca nell’odierna Santa Maria Versano era presente solo una “Cappelluccia”. I fedeli dicevano di recarsi in Chiesa (S.Maria) a Versano. Da tale usanza, alla nascita della nuova borgata, si deve il nome Santa Maria Versano. Versano, una delle frazioni più popolose di Teano, è sede di scuole elementari e materne, frequentate anche da bambini delle frazioni vicine. Ci dicono, a malincuore che, dal prossimo anno le materne saranno spostate nella vicina Casale.
Entrambe le frazioni, hanno un’economia prettamente agricola: nocciole, castagne, ciliegie sono il fiore all’occhiello delle loro attività, oltre che alla produzione di vino. Fino a qualche anno fa, era tradizione organizzare la festa del vino, dal nome accattivante “Versano a Versano” , a cui partecipavano non solo tutti gli abitanti del luogo, ma tutti gli amanti del buon vino e delle prelibatezze culinarie del posto dei dintorni. A tal proposito, ciceri e tagliarielli sembrerebbe essere uno dei migliori piatti tipici locali: ceci e tagliolini fatti rigorosamente a mano, con sugo di salsiccia di fegato. Questa la ricetta più ricca. Nei tempi che furono, i meno abbienti, si accontentavano della versione “in bianco” fatta semplicemente con aglio olio e peperoncino. Naturalmente il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso del posto. L’acquolina comincia a fare la sua comparsa nelle nostre bocche, quando si comincia a parlare delle frittelle di zucchine ( semplicemente fiori di zucchine con pastella di farina ed acqua ); della polenta fatta di cigoli impastasti nel pane amalgamato con la sugna, in modo da renderlo più morbido; dei guanti: dolce di pasta che si tira a sfoglia, fritta nell’olio. Uova, farina, anice, scorza di limone e zucchero gli ingredienti. Si usano confezionarli tipicamente nelle feste comandate, ma è facile trovarli anche in tutte le feste casalinghe.
A Santa Maria Versano, ogni domenica del periodo estivo, c’è il festeggiamento in onore della Madonna dell’Assunta. E’ un modo tra il sacro e profano, per raccogliere fondi necessari per la festa patronale del 15 Agosto. A Versano invece, si festeggia il Martedì in Albis, con la festa del Sacro Cuore di Gesù.
La “frontiera”, se così possiamo chiamarla, tra i due paesi è rappresentata da un ponte di ca 1.5 mt dove un tempo scorreva il riuzzo, un ruscelletto che oggi non esiste più. Tra le due frazioni, oggi, non c’è più la rivalità di un tempo, grazie anche ai matrimoni tra i giovani delle due borgate. Sono rimasti solo i soprannomi con i quali si chiamano gli uni con gli altri. Quelli di Versano chiamano palazzuoli quelli di S. Maria Versano, che invece appellano i vicini col termine di paesani. Ricchi e poveri, dotti e deculturati. Patrizi e Plebei. Blasonati e non. Schermaglie comuni a tantissimi paesi vicini tra loro, dove al di la dei confini geografici, non si sa mai dove finisca uno e dove cominci l’altro. Tradizioni locali, unite tutte dall’amore per il proprio territorio.
Seduti al tavolo con gli amici del bar Cin Cin, ascoltiamo quanto accadde con la nevicata del 1956, quando le due frazioni si sfidarono a palle di neve. Da un lato gli uomini di Versano, dall’altro le donne si S. Maria Versano. Pare che ebbero la meglio le donne, che misero letteralmente gli uomini con la testa nella neve. Cavalleria o altro ?
A S. Maria Versano c’è una tradizione nata casualmente il 15 Agosto per la festa della Madonna, per rinfrescarsi dalla calura asfissiante del ferragosto. Alle 13.30, al temine della Santa Messa, si cominciano a fare gavettoni d’acqua, cui partecipano tutti. Ma proprio tutti. Dai bambini in tenera età fino agli anziani. Padelle, pentole bicchieri e qualsiasi altro oggetto utile a contenere un po’ d’acqua, da riversare sul primo che s’incontra. Se non vuoi farti bagnare, è meglio che non esci, dicono. Non si fanno eccezioni per nessuno. Provare per credere. Con una punta di tristezza, ci parlano del funerale di carnevale, bruciato sulle “fronne di aulive”. Una tradizione scomparsa con il passare degli anni, unitamente a quella di S. Martino, quando era uso sturare le botti con il vino contadino.
Tra il vero e la leggenda si narra che, a Versano agli inizi del 1900, il bandito Papone, che viveva nella grotta di Carbonara, terrorizzava gli abitanti locali. Un giorno il parroco don Gaetano Serra lo convinse a porre fine alle suo scorribande, facendogli gettare le armi in un pozzo. Oggi in quel posto, c’è una croce. Ancora, si dice, che lungo la strada che da S. Maria Versano porta a Carbonara, un tempo in una fattoria fu ucciso un bambino. Sembrerebbe che il fantasma del fanciullo, vaghi ancora tra le campagne limitrofe.
A Versano, spicca sul ciglio della strada la famosa Torretta, dove nel passato gli abitanti del luogo si difendevano dall’attacco dei briganti. E’ possibile vedere ancora, le feritorie da cui sporgevano le canne dei fucili. Chissà cosa sarebbe, se la si facesse ritornare agli antichi splendori. Un’attrazione per gli amanti della cultura.
A Versano le strade sono state asfaltate. Ne sono contenti, ma mugugnano quando ci fanno notare che i margini delle stesse non sono stati adeguatamente manutenuti. Le cunette che si sono formate sono troppo alte e rappresentano un pericolo tanto per i pedoni che per i mezzi. La manutenzione delle fogne è ferma a dieci o più anni fa. Si può ben immaginare cosa succede quando piove. Gli abitanti di S. Maria Versano, attendono invece ancora che anche le loro strade possano essere asfaltate quanto prima.
La raccolta dell’ immondizia è l’altra nota dolente. Un tempo i sacchetti venivano distribuiti in loco. Oggi per averli, occorre scendere a Teano. Un vero problema, in particolare, per tutti quelli anziani che non hanno la possibilità di recarsi nel centro sidicino autonomamente. Con ironia e sarcasmo di suggeriscono di provare a telefonare ai vigili urbani, allo scopo di conoscere gli orari dei mezzi pubblici che collegano le due frazioni con Teano. O meglio ancora Teano con i paesi limitrofi. Non c’è traccia alcuna di cartello che indichi tali orari. Qualcuno, defilato ci sussurra di rivolgerci a qualche indovino del posto per avere tali informazioni. Sembrerebbe che i non residenti, ancora proprietari di case sul territorio, paghino per intero acqua e spazzatura, pur non usufruendo dei loro beni e di detti servizi tutto l’anno. Come a Carbonara, anche qui in modo provocatorio vorrebbero chiedere l’annessione al comune di Caianello.
Nonostante tutto, tanto a Versano che a S. Maria Versano si sentono una grande famiglia. I bambini possono tranquillamente giocare per strada. C’è sempre qualcuno che “gli darà un occhio”. In caso di bisogno poi, non guardano in faccia a nessuno. A tavola, è sempre possibile aggiungere un posto. Questa è la forza delle piccole comunità, che giocoforza devono attrezzarsi per sopperire alle mancanze di chi li amministra. A dimostrazione dell’amore che hanno per il loro territorio, sabato 16 Giugno, i giovani del posto hanno organizzato la giornata ecologica, al fine di migliorare la qualità della vita dei lori quartieri, con l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti e quanti hanno collaborato all’iniziativa ad una cultura della salvaguardia del bene comune.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il sig. Giuseppe, da tutti conosciuto come il nonno vigile. Con tutto l’amore e l’attenzione che un nonno può avere, si prende cura dei bambini all’uscita delle scuola. Provvede nei limiti del possibile a tenere in ordine l’area antistante l’edificio scolastico. Il tutto, in autonomia, solo e soltanto per contribuire nel suo piccolo, a dare una mano all’intera comunità. Al termine del nostro incontro con tutti gli amici di Versano e S. Maria Versano, lo abbiamo incontrato al cancello di casa sua. Tra le mani un libro. “Leggetelo, qui c’è un po’ di storia di Teano e delle sue frazioni. Potete trovare altre informazioni utili per il vostro lavoro. Poi me lo farete riavere”. Queste le sue parole. Inutile dire che siamo rimasti stupiti. In un attimo abbiamo compreso l’importanza di mantenere vivo il ricordo delle nostre tradizioni, delle nostre usanze e dei nostri territori. Allo stesso tempo, abbiamo avuto modo di appurare che, fortunatamente, c’è ancora tanta gente che ama la propria terra. Con il suo gesto e con la sua genuina semplicità, ci ha trasferito tale valore.
Ci auguriamo che lo stesso, arrivi a voi tutti. In ultimo, un sincero ringraziamento a Francesco Morelli, guida insostituibile e “gancio” perfetto per gli incontri. Senza il suo valido aiuto, non sarebbe possibile tutto questo.