Caro Direttore,
un tuo collega della TV privata avrebbe concluso l’articolo “Speriamo che quel che si dice non risponda al vero”, da te redatto, con la famosa frase “…che figura di m…..”!
Sì, il fatto che si mormora è vero: la notifica della convocazione del Consiglio del 27 u.s. è avvenuta per Posta elettronica che il Comune si è premurato di assegnare ad ogni Consigliere, ma della qual cosa ha dato notizia agli stessi solo con informativa datata 31 ottobre e notificata, almeno a me, dai Vigili Urbani il 1 novembre.
E’ evidente che qualche Consigliere poteva benissimo non sapere di possedere una Pec apertagli dal Comune e tanto meno aspettarsi che attraverso di essa gli fosse inviata notifica della convocazione del Consiglio per il 27 ottobre, cioè quattro giorni prima che gli fosse notificato il possesso della Pec.
Motivo più che sufficiente per richiedere l’annullamento della seduta tenutasi e di tutte le delibere adottate in tale sede. Va da sé che andrebbero annullate, oltre alle altre, quelle relative alla concessione di “cittadinanze onorarie” ai sigg. Rubino, Boragine e Forgione ed al regolamento che, approvato e reso esecutivo immediatamente prima, le aveva consentite.
Ovviamente il tutto è sub iudice della parte lesa, il Dr. Cataldo, e delle iniziative che intenderà intraprendere, anche per non decadere “de facto” dalla carica di Consigliere per essere, quella assenza del 27/10, la sua terza consecutiva.
Aspetteremo le sue decisioni, ma resta il fatto grave che la necessità di “apparire” prima che di “essere” è il massimo obiettivo della nostra Amministrazione e del suo Capo, al quale abbiamo più di una volta consigliato, anche da queste pagine, di non muoversi come “un elefante in una gioielleria”.
Ma la fretta ed il desiderio di saldare tutte le tratte elettorali firmate, la spingono ad accelerare i tempi senza valutare col dovuto senno la percorribilità strategica delle iniziative intraprese.
Ed ora, se l’amico e collega Cataldo dovesse impugnare la validità del Consiglio, cosa farà il nostro Sindaco? Andrà a strappare dalle mani di Boragine, Forgione e Rubino, le onorificenze elargite in tanta
“pompa magna”? E si aggiunga che identica situazione si creò con la richiesta di cittadinanza onoraria per il Vescovo Ajello, condotta in maniera tanto politicamente maldestra da averlo indotto ad una personale
rinuncia alla attenzione rivoltagli.
Incidenti di percorso, ingenuità comportamentale, inesperienza o ancora “cazzimma”?
Le domande restano sempre le stesse: e pure la frase finale del caro Emilio Fede.
Si valetis bene est!