Opposizione: dal latino "ob" e "pono", ossia "mettersi contro", nel linguaggio politico indica i membri che costituiscono parte del consiglio comunale e che appartengono a liste civiche e/o partitiche che hanno ottenuto un numero minore di voti rispetto ai componenti della maggioranza, che sono anche i detentori degli assessorati nell’ambito della giunta comunale. L’opposizione ha il compito di collaborare allo svolgimento del’attività dell’amministrazione comunale e compie una funzione ispettiva nei confronti di sindaco e assessori tramite interrogazioni o altre istanze.
Dalla definizione della nostra cara “addetta alla politica in maniera impeccabilmente distaccata e non di parte” Rosella Verdolotti, traiamo la spiegazione meno tecnica. L’opposizione non è andare alle riunioni del Consiglio Comunale e prendere il gettone di presenza che equivale a circa 13 pidocchiosi e miseri euro ogni due mesi (che non sono pochi in questo periodo di crisi, ma sicuramente il dott. Valerio Toscano e l’avv. Giovanni Scoglio guadagnano molto più di 13 euro all’ora, quindi scartiamo, per la tristezza di molte malelingue, l’opzione DENARO).
L’opposizione è la possibilità di affiancare il Sindaco e cercare di fare (verbo ombrello molto comodo, di ampie vedute) qualcosa per il paese.
La si chiama opposizione. Forse pur con tutta l’ignoranza che ci attribuiamo in politica, l’avremmo chiamata “l’altra parte”. Anche perché, mai come questa volta, nessuno dei due ha voglia di fare il Bastian Contrario.
Da Valerio Marcello Toscano ci vai per una domanda veloce e invece stai lì per ore a chiacchierare, ma non puoi fare altrimenti. Ti cattura, ti coinvolge col suo garbo e la sua signorilità. Forse perché, in un’epoca in cui si urla e si sbraita,ascoltare una persona che ti parla con dolcezza è raro. E col suo sorriso timido ma contagioso mostra una grinta e un amore per il suo paese che gli fa brillare gli occhi. Racconta le sue esperienze e le sue idee, senza attaccare nessuno.
Alla domanda su quale idea di opposizione lui si orienta, risponde :
“La mia sarà un’opposizione costruttiva. Nicola (ndr Di Benedetto) ed io abbiamo le stesse idee, sarebbe assurdo contraddirlo. Per me, qualsiasi progetto andrà sempre bene e sarò sempre favorevole, purchè tutto si svolga nella legalità. Ma so che questo succederà perché Nicola è una persona per bene”.
Poi gli chiedo: “Ha accettato per denaro?”. Mi guarda, ed ovviamente, ride.
“Ho accettato per tutte le persone che, votandomi, hanno creduto in me. Perché non è giusto deludere le loro aspettative. Insieme dobbiamo migliorare il paese e se c’è da lavorare sarò il primo a rimboccarmi le maniche”.
Nella nostra chiacchierata non facciamo accuse né polemiche. Parliamo solo del paese e dei suoi progetti. E tornando a casa, ci viene da canticchiare una canzone di Cesare Cremonini che fa:
Che tu sia figlio di un re o capo di stato,
che tu sia buono come il pane, o brutto e maleducato,
che tu sia pazzo o normale, gatto oppure cane,
guardia o ladro, non importa se sei fatto o ubriaco,
puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato,
puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato,
puoi persino morire:
comunque l’amore è là dove sei pronto a soffrire,
lasciando ogni cosa al suo posto
e partire…
Anche tu come me.
Che tu sia figlio dell’ex sindaco, che tu sia fratello di un assessore, tu hai il diritto di non essere giudicato per chi porta il tuo stesso cognome. Ma per le tue azioni
Maria Flora Grossi