Quando il gatto non c’è i topi ballano; qualcuno di primo acchito avrà pensato che ci riferiamo alla lunga assenza su queste pagine delle elucubrazioni mentali del Direttore (il gatto) e i topi ballerini, invece, sarebbe riferito ai nostri (A)mministratori. Nulla di tutto ciò, anche perché mai e poi mai saremmo in grado o nelle possibilità di far smettere di danzare chi è molto più specializzato di noi nell’arte tersicorea. Nel caso specifico ci riferiamo al sacco di Teano, una Città, ormai, alla mercé di scorribande di politici locali e non, che l’hanno spoliata (espoliazione) di ogni servizio e di ogni ben di Dio. Basti ricordare, per i più avanti negli anni, come addirittura qualche politico/dirigente degli anni ‘60/’70 si fece trasportare con una autoambulanza (!!!) i fregi marmorei di un altare della chiesa in disuso a ridosso dell’Ospedale per decorare il camino della propria dimora ubicata in un Comune dell’area del Caiatino. Per non parlare delle scorribande dei famigerati tombaroli. Ma mai, e diciamo mai, si era assistito allo sciacallaggio vandalico perpetrato ai danni della romana Via Adriana dalla quale sono stati addirittura sottratti i basoli per la lunghezza di circa 300 metri! Mai e poi mai, e diciamo mai, si osò addirittura sradicare grondaie e canaline in rame della Chiesa San Paolo Apostolo di Furnolo!
Quando il gatto non c’è i topi ballano. Cosa, intendiamo, quindi, affermare con questo proverbio? Atteniamoci al significato intrinseco dell’antico detto. “Senza controlli ognuno fa come vuole”, o meglio, “Quando non si viene controllati è istintivo nell’uomo iniziare a comportarsi come meglio si crede”. Poi se andiamo nel Medioevo: “Du felis dormit, mus gaudet et exsilit antro”. “Quando il guardiano giuoca alle carte, cosa faranno i frati?”; “Quando la gatta non è nella magione, i topi hanno la loro stagione”, per poi andare in Inghilterra dove si dice che “When the cat’s away, the mice will play”. Appurato ciò ed appurato, ormai, che Teano ha toccato il punto più basso della sua esistenza, a chi attribuirne una qualche responsabilità di ordine politico, etico, sociologico? Forse a quelle fulgide Istituzioni locali, le quali, ci scommettiamo un lauto pranzo, non si saranno nemmeno lontanamente degnate di sporgere formale denuncia alla Autorità Giudiziarie e costituirsi, così parte civile lesa? Ci scommettiamo? Se così non fosse, ci impegniamo ad ospitare ogni smentita e ad effettuare bonifico bancario per offrire lauto pranzo e pagare pegno. In effetti se lo scempio è dovuto a ipotetici lavori di irreggimentazione delle acque piovane, chi li ha eseguiti? I privati del luogo? Arbitrariamente o autorizzati? Se autorizzati è stata informata la Soprintendenza? Se non autorizzati l’(A)mministrazione, ufficiale custode dei luoghi, ha provveduto a informare la Soprintendenza e proceduto a formale denuncia all’Autorità Giudiziaria e a costituirsi parte civile lesa? Quando il gatto non c’è i topi ballano. Sbagliamo quando ricordiamo che ci si voleva appellare a paventate colpe alla Soprintendenza per l’affaire Rio Persico? Ecco, questi sono gli ultimi esempi plastici, in ordine di tempo, del decadimento storico, morale, etico e sociologico della Città di Teano. Il tutto a causa del fatto che “Quando il gatto non c’è i topi ballano”. A buon intenditore, poche parole.
Pasquale Di Benedetto