“Fanno finta di occuparsi dei nostri problemi, spediscono interrogazioni e fanno comunicati stampa. In concreto non siamo capaci di costringere l’ASL a ripristinare la funzionalità delle scale che fiancheggiano l’Ospedale”
Chi parla è un cittadino che lotta ogni giorno contro le avversità che la vita ha riservato alla sua famiglia ma è anche un cittadino tosto che non accetta il menefreghismo, non ci sta alle chiacchiere che è costretto ad ascoltare quando cerca di rivendicare un diritto non individuale ma della collettività. Dice di parlare a nome di altre persone ma è sempre e solo lui che ci mette la faccia.
Sono ormai otto mesi che la scalinata che fiancheggia l’Ospedale civile di Teano è bloccata per la caduta di alcuni calcinacci dal cornicione della struttura. I pedoni sono costretti a percorrere l’intera rampa per recarsi al centro con qualche rischio dovuto all’assenza di marciapiedi.
Assicurazioni dall’ASL, dai rappresentanti comunali, scambio reciproco di corrispondenza, ma ad oggi niente si muove. Ieri, dopo un ennesimo bagno subito mentre a piedi era costretto a percorrere le rampe ospedaliere, causato dal passaggio di un’auto in corsa durante il temporale abbattutosi sulla città, si è rivolto direttamente agli uffici tecnici comunali per sentirsi rispondere che il problema è dell’ASL. Il preventivo per la riparazione è di oltre 110mila euro e il comune non ha le risorse per fare i lavori in danno. Dall’ospedale lo informano che stanno organizzando la gara di appalto. Ha parlato con i rappresentanti dell’esecutivo comunale, si è sentito elogiare per il suo interessamento ma di impegni: niente!
“Siamo ridotti malissimo, piano piano la città se ne cade a pezzi e nemmeno le proteste dei cittadini ormai servono per fare smuovere qualcosa”.
Noi diamo voce a questi cittadini, vorremmo provocare qualche reazione da parte di chi potrebbe esercitare qualche pressione in più, come per esempio i partiti politici, i rappresentanti della minoranza consiliare, le associazioni così sensibili ad alimentare polemiche e ripicche.
Vorremmo percepire qualche segnale di reazione ed invece anche la protesta, quella che prima aveva mille voci, oggi si è spenta ed è affidata ad un singolo uomo che da solo urla la propria rabbia ma con la forza di mille rabbie, quelle che una volta facevano parlare dell’orgoglio sidicino.