Don Pietro se ne va , lasciando dietro sussurri e grida come nel film omonimo. La sensuale Rosa Chirico ci dà la notizia senza veli , quasi eroticamente: "Gli scout sono addolorati dalla notizia, si sentono abbandonati da un amico che li ha portati anche nel carcere di Carinola, per maturare esperienze di vita attraverso il dialogo con quanti hanno smarrito la strada maestra. Tante esperienze maturate insieme nei sei anni nei quali Don Pietro è stato con loro e se l’insegnamento è stato vero, troveranno questi giovanotti la capacità di reagire con lo spirito forte come si addice ai protetti di S.Giorgio." Tora non sta in Nebraska, e neppure nella Terra del Cuoco, pardòn Fuoco. Al dinamico don Pietrino non sarà difficile aver cura delle Giovani Marmotte locali e le Marmotte potranno raggiungerlo a ufo. Quando vorranno e se vorranno. E il saggio parroco potrà continuare a rampare. Il Vescovo pure, quasi certamente nell’antica Arcidiocesi di Capua. "Chi si occuperà della parrocchia di S.Agostino? Sarà accorpata alla parrocchia di S.Francesco con Don Tommaso o con la Parrocchia di Don Peppino Leone?" Forse sarà nominato un giovane prete chi può mai prevederlo. O forse sarà nominato il vispo funzionario che non ha permesso al beneamato Walter di organizzare, con la cura e l’attenzione che sempre lo hanno distinto, le due onorevoli sfingi del duomo in forma più propria e moderna.
Tutto può accadere in un Natale rampantissimo e luminosissimo, anche se povero grazie a Monti, a quel plasticone del Berlusca e a tutti i loro indifferenziati sottopifferi del cactus che ci auguriamo vadano a rampare altrove, dove non possono far danni. Resisteremo, memori di una mangiatoia,di una capanna e del vagito di un Dio Bambino, simboli splendenti di una incredibile, incontenibile Storia d’Amore ricca di promesse e di speranze…C’ est tout!
Giulio De Monaco