Il numero delle diocesi italiane va ridotto e la Congregazione dei vescovi ha dato indicazioni alle Conferenze regionali italiane di inviare entro il prossimo agosto il loro parere circa un progetto di riordino delle diocesi. Secondo quanto si apprende un testo con una proposta di riforma e quindi di riduzione è stato fatto pervenire ai vescovi italiani
Ventisette anni fa, prima della fusione e dell’accorpamento di molte piccole diocesi, che pure suscitò proteste, le diocesi erano 325. Ma la questione della riduzione non è nuova. Se ne è sempre parlato, anche prima del Concordato. Ma venne posto con particolare forza per la prima volta nel 1929. Mussolini aveva pattuito una riduzione per renderla pari alle province con l’evidente intento di far coincidere l’Italia civica con l’Italia sacra per facilitare ai prefetti il controllo della Chiesa.
Nel 1986 venne fatta una fusione di molte piccole diocesi attraverso accorpamenti. Ci furono proteste e manifestazioni. All’epoca il Segretario della Congregazione dei vescovi mons. Moreira Neves scrisse sull’Osservatore Romano presentando la riforma parziale che 119 è il numero delle diocesi italiane “ritenuto molto vicine all’ideale”. Probabilmente ora si è arrivati alla stretta finale e una riforma potrebbe essere alle porte.
Il provvedimento di riduzione ormai giunto ad un livello di definizione abbastanza realistico è prossimo ad essere realizzato ed è prevedibile che anche la nostra Diocesi potrà essere messa in discussione e come ultimamente sta accadendo spesso, per altri motivi ovviamente, il sacrificio sarà probabilmente tra le diocesi di Capua, Sessa Aurunca e Teano. La decisione finale sarà assunta dalla conferenza regionale dei Vescovi della Campania. Le scelte non saranno indolore ed interverranno valutazioni che molto probabilmente terranno conto del territorio, della densità demografica, dell’aspetto economico , ma ci auguriamo anche dalla storia delle singole diocesi.
Sempre in tema di riforme si segnala comunque che presso la Diocesi di Teano e Calvi ha sede il Tribunale Ecclesiastico interdiocesano di Teano, Sessa A. Alife e Caiazzo per la celebrazione dei processi matrimoniali canonici.
Il timore che una futura soppressione di diocesi possa toccare proprio a Teano e Calvi non è campata in aria ma, non è neanche già decisa. Saranno le prossime settimane ma soprattutto la conferenza Regionale dei Vescovi a dare il parere definitivo.
Certo non vogliamo lanciare oscuri presagi ma, immaginare Teano senza più neanche il Vescovo e quello che ciò comporta, il solo pensiero, ci mette addosso molta tristezza.
Rosa Chirico