A seguito delle dichiarazioni velenose del consigliere Passeretti ho preferito andarmi a rivedere scrupolosamente gli atti in mio possesso e, dopo averli esaminati, la invito, volendo usare le sue parole, a "documentarsi meglio prima di lanciare accuse fuori luogo". Faccio presente che ho appreso la notizia dell’aumento del numero dei ragazzi disabili bisognosi del servizio di assistenza per l’anno in corso da una lettera (quindi un atto ufficiale) del 16 settembre 2013 (Prot. 0013994), a firma del Sindaco e dell’Assessore alle Politiche Sociali, con la quale l’amministrazione informava, tra l’altro, il Consorzio "Nestore" che "il numero dei ragazzi disabili a cui bisogna garantire il servizio è aumentato" (vedi 2° capoverso della lettera in questione).
Altro che dichiarazioni assurde e accuse fuori luogo! Se c’è qualcuno che non si è documentato, è proprio il consigliere Passeretti, che si consente di esprimere giudizi e "sparare sentenze" senza neppure leggere le carte prodotte dall’Amministrazione che rappresenta in Consiglio Comunale. Inoltre, nel mio precedente articolo, oggetto di contestazione, avevo chiaramente precisato di non credere ai "maliziosi" circa la teoria delle presunte epurazioni politiche, limitandomi ad invitare, con garbo e senza polemiche, l’Amministrazione a trovare una soluzione politica alla spiacevole vicenda delle operatrici escluse, problema che non sembra interessare la giunta comunale.
E’ evidente che il consigliere Passeretti è incorsa in una gaffe madornale, rispolverando uno spirito polemico assolutamente fuori luogo. Faccio solo notare che, se avessi avuto intenzioni "maliziose" o pretestuose, avrei chiesto all’Amministrazione di essere informato, con dovizia di particolari, circa la gestione dei rapporti tra il comune ed il Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti che, per solo titolo di cronaca, di recente ha assunto, tra gli altri, anche il cognato del consigliere Passeretti.
Ribadisco, invece, che l’unico scopo del mio intervento era quello di sollecitare l’Amministrazione a risolvere il problema delle operatrici sociali escluse che, almeno per quello che mi riguarda, resta l’unica cosa veramente importante ben oltre le parole.
Giovanni Scoglio