Egregio Direttore,
ho avuto modo di leggere l’articolo intitolato "Coriandoli elettorali", a firma di Fabio Z. (di cui ignoro l’identità), e credo che il suo contenuto, al di là delle considerazioni personali più o meno condivisibili, susciti comunque un certo interesse. In verità, trovo che sia già un evento straordinario vedere un giovane ( perchè presumo che l’autore sia tale ) che esterna in modo così netto il suo pensiero, ponendo l’accento sulla sua visione del contesto socio-politico teanese. Vorrei davvero sapere cosa pensano i tanti giovani della mia città, del posto in cui vivono, del futuro che pensano di costruire per sè e per i propri figli; purtroppo, invece, sono rarissime le occasioni in cui riesco a trovare una opportunità di dibattito, senza nemmeno poter guardare in faccia il mio interlocutore. Ma i tempi, si sa, sono cambiati e bisogna accontentarsi delle poche occasioni che si hanno e quindi cercherò, attraverso il suo giornale, di dare il mio piccolo contributo al dibattito su "La rabbia dei giovani".
Non mi stupisco delle "tante belle parole e delle false promesse" fatte in campagna elettorale; ciò che invece non capirò mai è come fa la gente a crederci ancora. E’ vero che molti "politicanti" (perchè i soggetti in questione non sono politici) cercano di sfruttare le miserie della gente e le tante aspettative di giovani disillusi, ma non si può ancora credere di barattare il proprio voto con un fantomatico posto di lavoro o, peggio ancora, con un favoruccio di altro tipo. E’ questo il sistema che ha reso il nostro paese una terra di esuli ed emigranti, che ci ha spogliato delle nostre gloriose radici, delle nostre ricchezze, delle nostre più fervide intelligenze. Eppure in molti, ancora oggi, si uniformano all’andazzo perchè si sentono protetti, si sentono tutelati a stare con "il più forte"; o forse, più semplicemente, perchè ci trovano il proprio tornaconto personale o familiare. Ma che guadagno c’è a ricevere un favore quando il prezzo da pagare è così alto? Chiunque si compromette, ricevendo qualcosa in cambio del voto, poi non potrà chiedere che le cose funzionino, che tutto sia amministrato nel migliori dei modi possibili; perchè chi si è compromesso ha già avuto la sua ricompensa e non potrà rivendicare un posto migliore dove far crescere i propri figli. Anche a me sarebbe piaciuto vedere una folta schiera di giovani di belle speranze, spiegati in prima linea per prendere in mano le redini della nostra città.
Ma la realtà è molto diversa e non solo a causa delle velleità degli "anziani" della politica. Questi ultimi, infatti, ripropongono sistematicamente se stessi non tanto per la sete di "affermazioni mai avute o per desideri di rivincita", ma solo perchè godono ancora di un certo consenso, hanno ancora il sostegno di quanti si sono compromessi, di quanti non possono permettersi di dire che le cose vanno male, anzi malissimo. E i giovani che fanno? Come reagiscono a tutto questo? I più non si interessano alla questione perchè, magari, non hanno mai vissuto o visto delle realtà diverse o, peggio ancora, perchè fanno parte della schiera dei compromessi. Altri provano a criticare timidamente, quasi in silenzio, per paura di esporsi ed attirare le ire dei "più forti". Altri ancora rinunciano, scegliendo di vivere come esuli o emigranti. Quanti sono i giovani figli della nostra città che trovano fortune altrove, in luoghi dove il compromesso non è così dominante e la gente riesce ancora a guardare un pò più in là del proprio interesse? Io ne conosco tantissimi. E probabilmente nessuno di loro tornerà a Teano per apportare il proprio contributo, per mettere le proprie capacità e la propria esperienza al servizio dei cittadini. Di quelli che restano, poi, quasi nessuno viene fuori allo scoperto, nessuno ha il coraggio, la voglia o il tempo per prendere in mano il proprio futuro, restando prigioniero di una sterile apatia. Ed è proprio in questo contesto che i "vecchi politici" continuano ad affermare le proprie leaderships, il proprio sistema di potere.
Questa tornata elettorale poteva rappresentare una svolta (cosa che ci ripetiamo ad ogni elezione), poteva servire a lanciare una nuova classe dirigente, ma credo che noi teanesi, diversamente dalle altre comunità circostanti, non siamo ancora pronti per una rivoluzione culturale di così ampia portata; in molti comuni vicini, infatti, ci sono tanti validi giovani impegnati in prima persona, che trovano forza e sostegno in una cittadinanza più critica e avveduta, una cittadinanza che non chiede qualcosa ancora prima di dare, una cittadinanza che crede ancora nella politica come strumento per realizzare il benessere collettivo prima ancora che personale. Sono stato, di recente, alla presentazione della candidatura di un mio giovane amico, in un collegio provinciale diverso dal nostro, e ho notato che la maggior parte dei presenti era lì perchè credeva nella persona, nelle sue competenze, nella sua capacità di cambiare le cose e tentava di infondere coraggio, sicurezza. E’ vero, caro Fabio Z., che "l’onestà in politica….è risaputo essere merce rara…", ma è pur vero che la classe politica, qualunque essa sia, è sempre lo specchio della popolazione che la legittima al potere.
Giovanni Scoglio jr.
Caro Giovanni,
anche se la lettera è indirizzata a me, il vero destinatario è sì, Fabio Zanni, un giovane come te.
Mi inserisco solo per ringraziarti per il tuo forte contributo a questo giornale, che qualcuno aveva definito un velleitario tentativo di provocare discussioni e confronti in una comunità amorfa. Invece la tua lettera, unitamente ad altre di altrettanti giovani, sta trasformando questo modesto mezzo di comunicazione in un soggetto di grande spessore civile e culturale. Altri giovani hanno parlato attraverso questo giornale ed altri lo faranno , con il vostro esempio. Non importa da che parte state ma, quando parlate voi si respira aria nuova e Dio voglia che, passate queste elezioni, comunque vadano, troviate voi giovani la voglia di guardarvi in faccia e decidere del vostro futuro, perchè…"Anche a me piacerebbe vedere una folta schiera di giovani di belle speranze, spiegati in prima linea per prendere in mano le redini della nostra città".
Scusami dell’intrusione
Antonio Guttoriello