Ho accettato con piacere l’invito dell’amico prof. Giulio De Monaco, grande appassionato dell’archeologia e della storia della sua città, ad esprimere un parere sulla proposta da lui avanzata nell’articolo Gli Etruschi e la civiltà della Gradavola in “IlmessaggioTeano”.
Egli documenta l’importanza degli scavi eseguiti agli inizi del 1900 a Teano pubblicati dal grande archeologo Ettore Gabrici, che parla in termini entusiastici della ricchezza dei reperti della necropoli portata alla luce, ed invita l’Amministrazione Comunale a ricordare la figura dell’archeologo dedicando a lui una strada o una piazza.
Innanzitutto mi sia concesso di dire che Teano ha il privilegio e la fortuna di avere un cittadino come lui che con articoli, libri, con interventi sul campo da giovane con i suoi amici, con una fede incrollabile nelle sue idee e nelle sue passioni, si adopera a diffondere la conoscenza di una città ricchissima di testimonianze archeologiche stimolando studi ,articoli, suggerendo strumenti di tutela da attuare per la sua salvaguardia. A mio parere egli si adopera incessantemente soprattutto affinchè viva la memoria del passato come difesa dell’avanzare del pensiero unico. Ricordo le parole di J. Hobsbawn ne "Il secolo breve" :"La maggior parte dei giovani è cresciuta in una sorta di presente permanente nel quale manca ogni rapporto organico con il passato storico del tempo in cui essi vivono" Il passato non è tempo perduto .Esso si offre alla conoscenza storica.
La società moderna è frutto di una continua evoluzione, di una successione di avvenimenti concatenati gli uni agli altri. Dimenticare il proprio passato per vivere unicamente nel presente è come perdere le proprie radici i propri ancoraggi senza i quali è difficile vivere e soprattutto è difficile programmare il futuro. L’articolo 9 della Costituzione italiana detta :> Il concetto di tutela, ma anche quello di Patrimonio e soprattutto di Bene Culturale è stato, come è noto, al centro del dibattito di coloro che si sono occupati e si occupano di legislazione. E’ stata sottolineata soprattutto l’importanza della ricerca della cooperazione tra Enti locali e Stato a garanzia di un’azione unitaria e incisiva d’intervento sia dal punto di vista amministrativo , sia dal punto di vista del coordinamento delle attività sul territorio volte oltre che alla tutela, alla valorizzazione e ad una fruizione pubblica dei luoghi.
Una riflessione sulle esigenze di conservazione delle testimonianze archeologiche storico artistiche di un centro urbano di grande valenza come Teano, non può prescindere da quello che è stato fatto nel passato da uomini che hanno fornito un contributo importante per la sua valorizzazione. L’amministrazione comunale di Sperlonga, bellissima cittadina del sud pontino, la cui importanza è legata anche alle splendide sculture relative al mito omerico di Ulisse rinvenute nella grotta ninfeo della villa dell’imperatore Tiberio, esposte all’ammirazione di tutti nell’importante Museo, ha, nella toponomastica del borgo, ricordato il nome di tutti gli archeologi e di quanti hanno dato un contributo importante negli studi della realtà archeologica della cittadina. Un esempio di civiltà, un dono ricambiato, una testimonianza dell’importanza della memoria storica di uomini che si sono prodigati per Sperlonga.
Teano ha una realtà archeologica e storico artistica importantissima ,un patrimonio prezioso di cui deve prendere sempre più coscienza. La stratificazione del tessuto urbano dove le strutture antiche si fondono armoniosamente con le costruzioni medievali e recenti, ne fa un valido esempio di archeologia urbana, nelle diverse epoche, da tutelare con ogni strumento legislativo possibile (anche con la realizzazione di un apposito parco ). Mi associo, pertanto, pienamente alla proposta di Giulio di ricordare la figura di Ettore Gabrici, un grande archeologo, ( onorato con una dedica già da città come Roma, Palermo, Agrigento ), che ha reso noto i reperti importantissimi delle necropoli della cittadina di Teano, con la dedica di una strada o di una piazza, testimonianza per le generazioni presenti e future dell’opera di uomini che si sono adoperati per l’archeologia della propria città, consegnandola alla conoscenza ed al patrimonio di tutti, un piccolo seme destinato a produrre frutti.
MARISA DE SPAGNOLIS
Già direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga