Oggi, volendo fissare un’immagine filmata utilizziamo un comando di un videoregistratore, di un lettore di cd o dvd, di una moviola ecc. che consente di fissare un fotogramma; l’immagine stessa che viene fissata. Cento anni fa non esistevano i fermo immagine. Esistevano le macchine fotografiche, quelle a soffietto, quelle sui piedistalli, quelle con le pellicole. Ed è con quelle macchine che si producevano i “fermo immagini” di paesaggi, piazze, di sposi, di militari, di fidanzate. Oggi, i ritocchi, i colori, le espressioni vengono “corrette” con il Photoshop. Allora, nei primi del ‘900, le correzioni, le imperfezioni, venivano corrette con il pennellino ed il tradizionale color seppia. Lo stesso colore ingiallito e, per questo affascinante, che caratterizza tutte le cartoline che fanno parte della raccolta del Volume pubblicato da Luigi Di Benedetto “Teano Nelle Cartoline 1900 – 1943”.
Una pubblicazione unica nel suo genere quella di Luigi Di Benedetto. Che sa di antico; a chi la sfoglia pare quasi percepire quel leggero odore di muffa di carta antica delle fotografie. Una raccolta di immagini della vecchia Teano che porta il lettore alle sue origini, alle sue radici, alle quali è legato da un sentimento indissolubile. Il Volume è arricchito e nobilitato ancor più dagli interventi di Pasquale Giorgio, del Medico-Storico Giampiero Di Marco da Sessa A., dell’Ing. Nicola Di Benedetto, di Carmen Autieri. L’autore, però, non ha potuto fare a meno di citare altri ben autorevoli Storici e Ricercatori della Teano che fu: Guido Zarone e Claudio Cipriano. Sarebbe oltremodo impossibile elencare qui tutte le immagini raccolte e riprodotte nel Libro. Peraltro, accompagnate in maniera certosina da cenni storici che diventano vere e proprie perle sulle origini e destino di piazze, palazzi, strade o fontane. Fontane, come quella delle “Sette Cannelle” il cui stemma, fortunatamente recuperato e salvato, oggi è ben visibile sulla facciata del Municipio di Teano. La Fontana, non ebbe miglior sorte a seguito degli eventi bellici, alla stessa stregua del Duomo, dell’Ospedale A.G.P. ed altri magnifici Palazzi come quello della famiglia Zarone in Piazza Duomo. Un Volume, quello di L. Di Benedetto che non può essere descritto da una semplice recensione come la nostra. Per apprezzarne tutta la preziosità, necessita sfogliarlo e, nel frattempo, lasciarsi andare nella percezione quasi allucinogena dell’odore di muffa che emana la carta antica delle fotografie. Ben consapevoli dell’immane lavoro di ricerca, catalogazione e selezione fatto dall’Autore per permettere una visione ed una conoscenza d’insieme, organica e completa della Teano che fu. “Dall’alto di un paesaggio che t’incanta e rapisce per il suo verde profondo dalla gamma tonale infinita, rotto ed a volte tormentato dalla struggente bellezza di incisi valloni palpitanti di ruscellanti acque purissime, dai colli e dai poggi seminati di variopinte cascine, lo sguardo si distende sereno sulla fumigante pianura, e diviene più lieve il respiro, più dolce la vita” (Claudio Cipriano).
Il Direttore