Definizione migliore non poteva essere attribuita a Terracina, che davvero è da considerarsi un’oasi climatica privilegiata.
Situata nella parte meridionale della Pianura Pontina, gode di clima mite grazie alla presenza del mare e alla protezione dai venti freddi, provenienti da Settentrione, che i Monti Ausoni le assicurano.
Le origini della città si perdono, come si suol dire, nella notte dei tempi. Di sicuro è stata una stazione di cacciatori-raccoglitori, nel Paleolitico Superiore e, quasi sicuramente, assume una fisionomia di abitato organizzato con gli Ausoni. Per la sua posizione strategica sulla costa Tirrenica e non solo per il bel clima, viene presto conquistata dai Romani, più o meno, nel VI secolo a.C.
Occupata dai Volsci e riconquistata dai Romani, consolida la sua importanza, militare prima e commerciale dopo, nel
A Terracina del basolato originale della “Regina “viarum” rimane ben poco, tutto il percorso, ancora in uso, è stato asfaltato e molto rimaneggiato.
Nonostante ciò, lungo il suo percorso, ancora oggi ci regala la presenza di veri gioielli dell’arte romana.
Uno di questi, posto a pochi metri dalla piazza maggiore, è un bellissimo tempio dedicato alle divinità capitoline, un vero e proprio simbolo per Terracina, poiché la presenza di un tale edificio stava ad indicare il conseguimento dello status di città, con tutti i vantaggi politici ed economici, oltre che religiosi, che ciò comportava.
Del pronao tetrastilo rimane oggi una sola colonna, ma sono visibili le tre celle che ospitavano le statue delle divinità maggiori del pantheon romano: Giove, Giunone e Minerva.
Al di sotto del pavimento si intravedono le favisse del tempio, le celle sotterranee in cui venivano conservate le offerte dei fedeli.
Il tempio, sepolto sotto altre costruzioni, è stato “riscoperto” dopo il bombardamento che Terracina ha subito durante la seconda guerra mondiale.
Mariannina Rita Di Bianca
NOTE relative alla ricostruzione……
Ricostruzione del Tempio B o Capitolium. Disegno tratto da “