Non solo Gesù Bambino è stato costretto a vivere al freddo e al gelo, anche qui da noi, nei locali del Municipio ci sono impiegati, uomini e donne, che da anni sono alloggiati in ambienti angusti, umidi e fatiscenti. Come è possibile che ancora oggi ci possano essere situazioni del genere?
Eppure ultimamente sono stati liberati i locali occupati dall’Ufficio di Collocamento, molto ampi e lunghi corridoi, dove pare siano stati sistemati gli impiegati della ripartizione tecnica. Uno per stanza, mentre giù a pian terreno c’è rimasto ancora un ufficio con quattro addetti ai quali, prima è stato data la disposizione di trasferirsi al piano superiore, poi dopo aver trasferito le suppellettili è stato detto che i locali non erano sufficienti per tutti e dunque sarebbero dovuti ritornare giù. Poi ancora su e ancora giù.
Ma questa storia è arrivata fino all’Ufficio Ispettivo dell’ASL di Caserta, già intervenuta tempo fa lasciando una chiara diffida ad intervenire, che ha inviato sul posto una ispettrice definita “tosta” la quale non solo avrebbe confermato la invivibilità degli ambienti occupati dall’ufficio assistenza ma avrebbe sanzionato pesantemente l’Ente che dovrà impegnarsi a rendere agibili quei locali sulle cui mura si alimenta la muffa e pagare una pesante penale. Notizie ricevute da fonti attendibili ci informano inoltre di ricorsi di singoli dipendenti contro l’Amministrazione Comunale per il riconoscimento dei danni fisici subiti per i tanti anni vissuti in simili condizioni
Avremmo voluto ascoltare qualche dichiarazione direttamente dagli occupanti dell’ufficio ma, il centralino ci ha riferito che è impossibile comunicare con loro perché l’ufficio non dispone del telefono. Dunque, al freddo al gelo e con la impossibilità di comunicare con l’esterno. Ma è sicuro che si tratti di un ufficio comunale e non invece di una segregazione punitiva per crimini commessi forse in un’altra vita?