Un bambino affetto da paralisi progressiva e bisognoso di cure , ma l’Asl afferma che non ha i fondi per fornirgli ciò di cui ha bisogno, per sopravvivere. Cristian Boragine è un ragazzo di 13 anni che da sette anni, è costretto su una sedia a rotelle. da quando cioè comparvero, attraverso una forte febbre i primi sintomi di una malattia degenerativa cronica (SLA) in stato di evoluzione progressiva.
I familiari combattono insieme a lui ma si trovano di fronte ad ostacoli che è veramente difficile capire e comprendere. In una delle ultime visite fatte presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, ai genitori fu comunicato che il ragazzo per vivere ha bisogno di medicinali costosi e apparecchiature che gli consentano di respirare. Diagnosi confermata anche dall’ASL, distretto 28, con certificazione emessa dallo pneumologo dottore Walter Ferritto, che ha formalizzato la richiesta delle apparecchiature ritenute vitali ed indispensabili per la difficile terapica. L’Asl ha provveduto a fornire alla famiglia Boragine un respiratore, già usato per altri casi, che però non è risultato idoneo alle esigenze terapeutiche specifiche. Quando il padre del ragazzo Cosimo, ha fatto notare lo sbaglio, il medico dell’Asl gli ha risposto che era tutto quello che potevano fare in quanto l’ASL, non ha i soldi per acquistare il respiratore adatto al caso specifico.
Una risposta a dir poco, assurda e inconcepibile. Il signor Cosimo, in uno stato d’animo facilmente immaginabile ha dichiarato: “Dopo la risposta avuta ho scritto una lettera ai responsabili per capire il motivo del diniego e ancora non ho ricevuto risposta. A mio figlio è stata diagnosticata questa malattia quando aveva appena sette anni, prima stava benissimo. Per cui sono sette anni che combatte per vivere e si può solo immaginare lo strazio che proviamo. Non si può capire quanto sia terribile sentire il proprio bambino dire’papà io lo so che devo morire”.
In questi giorni Cristian si è recato in viaggio a Lourdes con la mamma e qui ha trovato quella giusta carica di umanità. Ha conosciuto personaggi dello spettacolo come Claudio Amendola ed il comico imitatore Tortora, suoi beniamini ne “I Cesaroni”, che hanno mostrato maggiore sensibilità ed amore di chi invece dovrebbe farlo per professione.
Bisogna davvero sperare in un miracolo in queste situazioni? A quanto pare si, visto che si ha a che fare con istituzioni sorde e meschine guidate dalla logica del denaro.
E’ stata depositata da parte del padre Cosimo una istanza alla Commissione Provinciale per le concessioni straordinarie dell’ASL, nell’estremo tentativo di ottenere quanto necessario per alleviare le sofferenze di questa giovane vita, la speranza che in questo organismo ci siano professionalità ma soprattutto coscienze che evitino di dare quelle terribili risposte a chi già vive una situazione di terribile e continua angoscia.
I cittadini di Teano, quelli che sono a conoscenza della situazione, hanno espresso la massima solidarietà umana e assicurata ogni forma di partecipazione attiva che dovesse eventualmente essere richiesta.
Anna Nuzzo